Fuori dalla finestra c’è Caronte con le sue temperature oppressive, ma c’è pure un gran bel sole e soprattutto oggi non lavoro ed il fatto che sia solo in casa mi consente di ascoltare musica in tutta libertà.
Un’occhiata ai cd, una ai vinili ma nessuna ispirazione particolare, ma all’improvviso giunge l’illuminazione: perché non ascoltare qualcosa di cui poter parlare su Iye.
Ci sarebbero i Raunchies, li ho ascoltati distrattamente quando mi avevano spedito il disco e mi erano sembrati bravi,dai diamogli una bella sentita attenta.
Si inizia: Little b, ma sono davvero una band sconosciuta che si è autoprodotta un cd?
Questo è puro torrido garage-punk sporcato di english-sound, tipo i Fuzztones che incontrano i Libertines (!!!)
Mah, sarà un pezzo sopra la media, andiamo avanti, magari ho preso un abbaglio.
22: cazzo, è di nuovo una canzone ultra-incisiva, si colloca sempre nella grande chiesa del garage ma mostra anche il lato più pop della band.
Hogskins è talmente bella che pure un assolo (che di solito detesto) mi sembra qualcosa di magico.
The day we shot each other e The monkey on my back fanno rimembrare gli splendidi fasti del paisley underground ed i pezzi più riusciti di Dream Syndycate e Green On Red.
You make my sweat potrebbe sembrare un esercizio di rock’n’roll tradizionale, ed in parte lo è, ma provate a sentire quanto i nostri lo rendano tremendamente vivo.
Se proprio vogliamo trovare un appunto a questo Falk è l’eccessiva pulizia dei suoni, ma quando si compone canzoni come queste è un particolare davvero trascurabile.
Date retta a quel vecchio rincoglionito del Santo,quando i Raunchies suoneranno per centinaia di persone e incideranno per un’etichetta inglese o americana ricordatevi che qualcuno lo aveva predetto in tempi non sospetti!
Tracklist:
1.Little B.
2.22
3.Hogskins
4.The Day We Shot Each Other
5.You Make Me Sweat
6.The Monkey On My Back
Line-up:
Gianluca Amato – chitarra solista
Federico Ferrigno – voce, chitarra
Francesco Fiore – basso
Marcello Guglielmelli – batteria