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Recensione : Blaze Of Perdition – Near Death Revelations

Un album di spettacolare black metal tradizionale ma colmo di riferimenti occulti, racchiusi in sette brani lunghi, impegnativi, ma soprattutto bellissimi.

Certo che, per una band, la scomparsa prematura di un proprio membro diventa molte volte un confine, una linea che separa il combo da tutto quello che ha creato prima della tragedia, e il rimettersi in sella per creare nuova musica può essere interpretato come una sorta di rinascita dalle proprie ceneri, prendendosi gioco della morte che molte volte deride i nostri piani, le nostre speranze e ambizioni.

Se poi la band suona black metal, il tutto si trasforma in pura violenza, in parte resa ancora più oscura, rabbiosa e malsana ma tremendamente affascinante e atmosferica.
I polacchi Blaze Of Perdition tornano con un nuovo album dopo la tragica scomparsa nel 2013 del bassista Ikaros, deceduto in un incidente stradale, e lo fanno con album di spettacolare black metal tradizionale ma epico e violentissimo, colmo di riferimenti occulti, racchiuso in sette brani lunghi, impegnativi, ma soprattutto bellissimi.
La band arriva così al terzo lavoro sulla lunga distanza, dopo una manciata di split ed ep, e due ottimi full length come “Towards the Blaze of Perdition” del 2010 e “The Hierophant” dell’anno dopo, surclassati da questo nuovo Near Death Revelations che si prospetta come uno degli album più riusciti dell’anno in ambito black metal classico.
I Blaze Of Perdition mostrano un indole progressiva nelle partiture mai banali di chitarre che affrontano il genere con sfumature declamatorie, una violenza in parte domata da atmosferiche parti di mistico metallo nero con la voce che urla rabbia e disperazione e che sembra si addolcisca, ma solo per rendere certi momenti liturgici: una sorta di messa nera per il demonio, glorificato da questi sacerdoti del satanismo crowleyano.
Prova mastodontica di tutti i musicisti coinvolti in questa opera drammaticamente oscura, con i due chitarristi protagonisti di un lavoro straordinario (Revenger e XCIII) ed un superlativo Sonneillon, sacerdote e cantore, enorme vocalist posseduto e mattatore sull’intero album.
Near Death Revelations vive di picchi esecutivi incastonati in queste sette opere nere, il sound passa agevolmente da devastanti parti di black epico a digressioni strumentali clamorose, intervallate da attimi dove la musica dei nostri si fa messianica e ci avvolge in un turbinio infernale, travolgendoci tra le note di capolavori come Królestwo Niczyje, When Mirrors Shatter, Dreams Shall Flesh e la conclusiva e lunghissima Of No Light.
Mixato e masterizzato magistralmente ai Satanic Studios, con il supporto della splendida copertina creata da Mentalporn (Origin, Sinister, Behemoth, Decapitated), Near Death Revelations risulta un’opera nera sontuosa, ed un acquisto obbligato per tutti i devoti al black metal.

Tracklist:
1. Królestwo Niczyje
2. Into The Void Again
3. When Mirrors Shatter
4. Dreams Shall Flesh
5. Cold Morning Fears
6. The Tunnel
7. Of No Light

Line-up:
S. – v
XCIII – g
Revenger – g/b
Vizun – d

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