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Recensione : Craftycell – The Swimmer

Undici brani da ascoltare nella calma più totale, rilassandosi e chiudendo gli occhi, immaginando di galleggiare nel bel mezzo del nulla acquatico, persi nel più profondo buio tra mare e cielo.

Notte: davanti al mare il nuotatore prende un lungo respiro, si tuffa ed inizia così il suo viaggio, nuotando tra la calma piatta e le onde che si agitano, spinto dalla brezza che si trasforma in vento, con la forza dei suoi muscoli che si tendono e rilassano nell’inerzia del gesto, che per una volta è meno sportivo e più emozionale, in un vortice di sfumature elettro dark, sospinte da energiche iniezioni industrial e richiami all’alternative.

Album di debutto per il progetto Craftycell, formato da Marco Bettoni (voce e piano), Luca Fucci (synth e programming) e Giacomo Jac Salani (chitarre, basso, synth, piano e programming), questo The Swimmer ammalia l’ascoltatore, emozionale come pochi dischi di questo genere segue il nuotatore nel suo contrastare le paure che il mare profondo, buio e freddo incutono in lui.
Metafora di vita o meno, l’album si sviluppa su queste emozioni su cui la musica è creata, liquida e atmosferica, ma che sa essere anche disperata, in un susseguirsi di alti e bassi a tinte dark.
Il nome più vicino al combo nostrano sono i Nine Inch Nails di Trent Reznor, anche se The Swimmer, pur essendo composto da musica in maggioranza sintetica, riesce nell’impresa di non risultare freddo, anzi, complice la splendida voce del vocalist, avvolge e ci trasporta delicatamente in questo vagare tra le acque buie e misteriose di un oceano di note intimiste.
Poesia elettronica si potrebbe chiamare, solo spezzata da momenti di rabbioso rock alternativo, che amoreggia con il dark e l’industrial per un risultato affascinante.
Undici brani da ascoltare nella calma più totale, rilassandosi e chiudendo gli occhi, immaginando di galleggiare nel bel mezzo del nulla acquatico, persi nel più profondo buio tra mare e cielo, travolti dalle emozioni dark che traspaiono da poetici brani come Disarm, la successiva Next Door, My Rising Tide, l’alternativa Argonaut e la conclusiva Synchronized.
Gran bel lavoro, originale e raffinato, consigliato anche a chi non ha grossa dimestichezza con i suoni sintetici, proprio per l’alta maturità della musica proposta, ed altro colpo gobbo dell’eclettica etichetta nostrana.

Tracklist:
1.Ink
2.Awakened
3.Disarm
4.Next Door
5.Caged Soul
6.My rising tide
7.Inner Rush
8.Weithless
9.Argonaut
10.Synchronized
11.INK

Line-up:
Marco Bettoni – voce, piano
Luca Fucci – synth, piano, programming
Giacomo Jac Salani – chitarre, basso, synth, piano, programming

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