Nei lunghi corridoi di un antico castello, perso nella foresta germanica, ogni cento anni compare il fantasma della dama rossa, che torna ad uccidere gli appartenenti alla nobile famiglia dei Wildenbrück, su cui grava una terribile maledizione.
Da qui si sviluppa la trama di questo film, datato 1972 e diretto da Emilio Miraglia, conosciuto agli amanti dell’horror vintage per un’altra e più famosa pellicola, “La notte che Evelyn uscì dalla tomba”.
Impreziosito da un ottimo cast, dove emergono Ugo Pagliai, Barbara Bouchet e Marina Malfatti ,questo film si sviluppa sulla scia degli horror/thriller alla Dario Argento, all’epoca già famoso per “L’Uccello dalle Piume Di Cristallo”, “Il Gatto A Nove Code” e “Quattro Mosche Di Velluto Grigio”, predecessori del capolavoro “Profondo Rosso”.
La Dama Rossa Uccide Sette Volte ha una trama complicatissima: Franziska Wildenbrück svela ad Evelyn la verità sulla sua origine, inizia la ragazza alla droga così da armarla di cappa rossa e coltellaccio per fare piazza pulita dei parenti e della sorellastra Ketty per intascare l’eredità di famiglia.
Le cose si complicano per la furia omicida di Ketty, così che la stessa Franziska sarà costretta ad ucciderla.
Ottime le interpretazioni di un’avvenente Barbara Bouchet nei panni dell’inconsapevole assassina e di Ugo Pagliai, noto attore di romanzi Rai (tra cui i bellissimi “Il segno Del Comando” e “L’amaro Caso Della Baronessa Di Carini”), qui nei panni di Martin Hoffmann, l’industriale prima sospettato degli omicidi, poi protagonista nel giungere alla verità.
Arrichito da sfumature erotiche tipiche di quegli anni e da un buon uso delle atmosfere thriller il film, non molto apprezzato dalla critica, ha invece un buon sviluppo e a mio parere rimane uno degli episodi più riusciti del genere, poi diventato di cassetta con le pellicole di Dario Argento.
Assolutamente spettacolare la colonna sonora, ad opera di Bruno Nicolai, che fa da contorno agli omicidi efferati della poco raccomandabile donzella.
Siamo nel lontano 1972 e il nostro paese si appresta a diventare la patria del genere con registi e pellicole diventate di culto per gli appassionati in tutto il mondo, non ancora ammorbati dai finti horror da high school delle produzioni americane.
La Dama Rossa Uccide Sette Volte – 1972
Regia Emilio Miraglia
Con: Sybil Danning, Pia Giancaro, Nino Korda, Marina Malfatti, Marino Masé, Fabrizio Moresco, Barbara Bouchet, Ugo Pagliai, Rudolf Schindler
Una risposta
Sono d’accordo sulla recensione…peró non è Evelyn quella che si droga, ma Rosemary…ed è sempre Rosemary quella che viene uccisa da Franziska. Ketty è l’unica che sopravvive. Un film che rivedo sempre con piacere!