La Transcending Obscurity continua la sua missione, divulgando il verbo del metallo pesante suonato principalmente nei paesi asiatici e facendo conoscere al mondo le realtà che si muovono nell’underground, con molta attenzione ovviamente per la scena indiana.
C’è ne per tutti i gusti, dall’heavy metal tradizionale, al thrash, dal deathcore al death metal old school e come nel caso di questa ottima band, black metal sinfonico.
L’ho detto in molte occasioni, i gruppi metal provenienti dall’estremo est del mondo, forse per la provenienza geografica ai margini dei soliti circuiti in cui si muove la nostra musica preferita, dimostrano grande personalità, certo le influenze si riscontrano ed è inevitabile, ma facendo spallucce alle mode del momento, suonano senza porsi troppi problemi su quello che è più cool o meno, creando musica senza compromessi e dall’alto valore qualitativo.
L’esempio lampante arriva con il primo full length dei Diabolicus Arcanium, nati due anni fa dalle ceneri dei Fortified Destruction, autori di un demo lo scorso anno e freschi di firma per l’etichetta, che licenzia questa notevole opera di symphonic black metal, dal titolo Path of Ascension.
Orchestrazioni magniloquenti fanno da struttura al black metal feroce del gruppo, in un susseguirsi di atmosfere epico sinfoniche, nere come il più buio antro infernale, lasciando ad altri soluzioni ruffiane ed andando all’attacco senza pietà.
Come le band europee che invasero il mercato nella metà degli anni novanta, i Diabolus Arcanium usano le orchestrazioni per rendere il proprio black metal ancora più bombastico e cinematografico, senza perdere un’oncia in violenza e brutalità.
Puro black metal sinfonico dicevamo, ed allora la musica del gruppo non può non richiamare alla mente i Dimmu Borgir di “Stormblåst” ed “Enthrone Darkness Triumphant”, bellissime opere di metallo nero orchestrale, ma non solo: tra i solchi del disco, appaiono d’incanto e specialmente nelle parti dove l’orchestra e gli strumenti metallici corrono all’unisono, atmosfere alla Bal-Sagoth, gruppo meno fortunato commercialmente di quello norvegese ma di valore assoluto (“Starfire Burning upon the Ice-Veiled Throne of Ultima Thule” del 1996 rimane un capolavoro assoluto).
Infatti le orchestrazioni del combo indiano hanno molte sfumature epico/guerresche e non solo evil, per un ottimo risultato che aggiunge varietà al sound del gruppo, come una battaglia tra demoni nell’inferno più oscuro e la resa è davvero esaltante.
Tra i brani di maggior presa segnalo dopo l’intro epico orchestrale Inno Arcanium, l’ottima Kingdom of Sin, Ascension, Of Fire and Ashes e Frozen Dreams, senza dimenticare l’assoluta bellezza della versione orchestrale di Kingdom Of Sin, posta in chiusura di questo ottimo esempio di metallo nero e sinfonico che risulta Path Of Ascension.
Formata da ottimi musicisti, la band conquista già dai primi ascolti, per gli amanti del genere una bellissima sorpresa.
Tracklist:
1. Inno Arcanium
2. Kingdom of Sin
3. Bloodlines
4. Ascension
5. Arrival
6. Of Fire and Ashes
7. Spiritual Entropy
8. Frozen Dreams
9. Christ Eradication
10. Herald of Darkness
11. Kingdom of Sin (Orchestral)
Line-up:
Tormentor – Bass
Vishesh – Drums
Abraxas – Guitars (rhythm)
Archon – Keyboards
Hex – Vocals (lead), Guitars (lead)