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Unfaithfull – Intervista

I piacentini Unfaithfull, con il loro recente Ep "Maelström", hanno fornito una stimolante e personale interpretazione del death melodico. Per saperne di più abbiamo posto loro alcune domande.

I piacentini Unfaithfull, con il loro recente Ep Maelström, hanno fornito una stimolante e personale interpretazione del death melodico. Per saperne di più abbiamo posto loro alcune domande alle quali ha risposto il chitarrista Drew.

iye Ciao a tutti, come nasce il progetto Unfaithfull?

Il progetto nasce nel 2007 ed è seguito dopo tre anni dalla release del primo full lenght Following The Black Light, interamente autoprodotto.
In questo primo album abbiamo alla chitarra Gabriele Minuta, ex chitarrista dei Forgotten Tomb, nota band della nostra zona.
Le atmosfere e le melodie e gli arrangiamenti sono in questo primo album decisamente di tipo MeloDeath.

iye Proponete con buona personalità un ibrido tra death melodico, metalcore ed ottimi inserti elettronici; come nasce e si sviluppa il sound all’interno della band?

Allora innanzitutto vorrei subito smentire questa cosa: noi non siamo per nulla metalcore né come sound né come intento.
Alcuni ci hanno definiti tali ma, mi chiedo, basta un ritornello melodico cantato senza i classici screams per essere definiti tali?
I Fear Factory, che hanno solo ritornelli cantati col pulito, non sono per nulla metalcore. E nemmeno noi!
Per quel che riguarda lo sviluppo diciamo che scrivo a casa le pre-produzioni con Logic e poi porto in sala prove una bozza di canzone che tutti insieme da grezza trasformiamo in un brano fatto e finito.
Scrivo proprio tutto: chitarre, basso, assoli, batteria. Poi insieme cambiamo, arrangiamo, ognugno mette delle sue idee.
Non mi piace arrivare in sala prove e dire “dai facciamo un nuovo pezzo”: spesso è una gran perdita di tempo e raramente viene fuori qualcosa di impatto.
Le pre produzioni sono una fase importantissima che molti trascurano: se l’arrangiamento di un pezzo ha delle falle, tutto esso alla fine ne risentirà in modo pesantissimo.

iye Dopo il full length “Following The Black Light” del 2010 siete ripartiti con un promo seguito da questo ep; è da considerarsi come una sorta di nuovo inizio per il gruppo?

Sì e no, nel senso che è ciò a cui miriamo ma purtroppo il batterista, appena finito l’EP, ci ha lasciati a piedi di punto in bianco (sembra sia la maledizione del 90% dei gruppi metal).
Avevamo un tour da fare in Inghilterra organizzato dalla nostra etichetta inglese COPRO RECORDS ma purtroppo lo dovremo rimandare.
E’ stato un duro colpo che ci ha fatto perdere molte occasioni di live anche qui in Italia.
Questo perché è un genere molto, molto, molto difficile da suonare per quel che riguarda la parte di drumming: precisione estrema e potenza e velocità devono essere tutte ad almeno 9 in una scala da 1 a 10.
E, purtroppo, di batteristi così in giro ce ne sono assai pochi. Quei pochi che ci sono, di solito, li trovi a suonare nelle cover band … ma questo è un discorso lungo che adesso andrebbe fuori tema.
Nel frattempo, quindi, ci siamo dedicati alla composizione e arrangiamento di alcuni brani che saranno sul prossimo CD, questa volta un full-lenght però.

iye Un sound così vario si immagina nasca da background diversi: quali sono i vostri generi preferiti?

Questa è una bella domanda, perché sì: abbiamo influenze molto diverse.
Io personalmente ho sempre adorato gruppi come i Pantera, i Sepultura, i Metallica, i Fear Factory, i Meshuggah, i Death, i Carcass … insomma ero a cavallo tra il thrash metal e il death metal, quelli però eseguiti bene, potenti e metronomici.
Non ho mai sopportato band approssimative come gli Atheist o rumorose a basta come gli Impaled Nazarene o i Cannibal Corpse. Né tantomeno il doom metal o il black.
Per me ci deve essere musicalità e precisione, sempre, in quello che si fa, che sia metal o rock o pop.
Poi negli ultimi anni ho abbracciato molto il filone Djent e Death Wave (Sybreed, Textures, Tesseract tanto per dirne alcune) e qui mi sono incontrato a metà strada con Andrea Cantarini, altra chitarra della band.
Lui veniva da una scuola molto impostata/precisa e anche la sua tecnica e modo di suonare lo fa notare: Dream Theater, Planet X, Fates Warning, sono solo alcune delle band che lo hanno influenzato in passato.
Il cantante, Nicola Zucconi, è sempre stato un amante del melodeath: In Flames, Dark Tranquillity, Dismember, At The Gates, Soilwork sono alcune tra le sue band preferite e, infine, si potrebbe dire che il tutto si incastra alla perfezione con l’amore da sempre nutrito per gli Iron Maiden da parte del bassista, Titta.
Alla fine si può dire che se è vero che molte cose moderne vengono da gruppi come gli Iron Maiden, nulla vieta in contesti più moderni di fare alcune “citazioni” ai mostri del passato: di fatto, se ascoltate Maelstrom, ci sono parecchi punti in cui i fraseggi di chitarra e basso creano armonizzazioni che richiamano molto lo stile degli Iron Maiden, anche se certamente reinterpretato.

iye “Ares”, con i suoi sette minuti, riassume a mio parere il vostro credo musicale; siete d’accordo?

Assolutamente si!
C’è dentro tutto ciò che c’è di nostro, come idee, composizione, arrangiamenti, e come gusti musicali di ognuno.
Spazia dall’industrial al death al melodeath senza forzature né ridondanza, a mio parere ma anche secondo altri il miglior pezzo dell’album.
Non è facile fare più di sette minuti di musica senza “annoiare” l’ascoltatore.

iye Pur confezionando un sound originale, impreziosito dall’ottima prova di NIkla al microfono, non temete che molti vi inseriscano superficialmente nel calderone del metalcore?

Si purtroppo come dicevo prima è già successo che ci etichettassero come tali.
Il fatto è che di metalcore, se proprio vogliamo, abbiamo solo l’idea del ritornello melodico.
Ma le strutture e i riff stessi non hanno nulla di metalcore: forse siamo più vicini al pop per certi versi!
Il fatto è che non è un problema di per sé essere etichettati come tali: il problema di fondo invece è che i “puristi della cattiveria” odiano a priori qualsiasi cosa abbia dentro una voce pulita … ed è un atteggiamento che veramente non comprendo.
Ma il mondo è bello perché è vario, e di sicuro non abbiamo la pretesa di piacere a tutti.
Devo dire però che in quasi tutte le recensioni/interviste abbiamo ricevuto dei complimenti quindi non ci preoccupiamo di una minoranza che non ha eventualmente gradito.

iye In questa estate ormai agli sgoccioli avete avuto occasione di suonare dal vivo? Se sì, anche voi avete riscontrato le difficoltà nel reperire delle date che molti lamentano ?

No, con i live siamo fermi da circa un anno a causa del batterista mancante purtroppo.
Abbiamo ricevuto proposte e siamo riusciti pian pianino a entrare in un buon giro di eventi e locali e persone che si occupano ufficiosamente di booking.
Le agenzie di booking ufficiali invece tendiamo a evitarle come la peste perché non lavorano in modo onesto a mio parere: hanno questo brutto vizio di chiedere soldi alle band … il che non è proprio corretto. Senza dare alcuna garanzia oltretutto. E la colpa, devo proprio dirlo, è anche e sopratutto di chi paga questi sciacalli pur di far vedere che suona in giro.
Quindi preferiamo di norma trovarle noi le date.
Ad ogni modo non è facile facile trovarle almeno qui in Italia per un genere come il metal ma, con pazienza ed entrando nei giri giusti pian piano, qualcosa di carino si fa sempre.
Ovviamente bisogna saper proporre bella musica e uno spettacolo un minimo professionale altrimenti non c’è da stupirsi che nessuno ti chiami o ti paghi e spesso da parte dell’artista questa umiltà manca, devo dirlo.
Non puoi pretendere soldi se “reggi il palco” come alla festa delle medie, è semplicemente assurdo.

iye Quali saranno i prossimi passi degli Unfaithfull ? Hai già accennato ad un nuovo full lenght in cantiere …

Sì, sarà un album con parecchie sorprese, decisamente più tecnico e prog per certi versi, ma anche più psichedelico per altri.
Abbiamo già quattro brani pronti in cantiere, di cui uno lungo 13 minuti intitolato Chain Reaction.
Per ora non dico altro però!
Vi lascio ringraziandovi della disponibilità e ricordando a tutti che il nostro album è reperibile in digitale su tutti i digital store e in copia fisica su www.plastichead.com .
Potete anche comprarlo direttamente dalla nostra pagina www.facebook.com/unfaithfullindustries cliccando semplicemente sul tasto “acquista ora”.
Grazie a tutti!
Ciao!

Drew

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