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Recensione : Boy & Bear – Limit Of Love

I Boy & Bear si confermano un’ottima band che conosce la propria strada, dal suono ricco e l'ascolto facile

I Boy & Bear sono una band australiana di enorme fama in patria e di crescente successo in tutto il resto del mondo, che, al pari di innumerevoli altri ottimi e meritevoli gruppi presenti e passati, sta provando, forse inconsciamente, a risolvere una delle dicotomie di fondo della musica rock dal punk in poi: si può suonare musica indie mainstream?

Ovvero, è possibile riuscire a coniugare suoni e riferimenti a certi tipi di musica di nicchia e in un certo senso di sofferenza (folk, punk, indie, country ) con un certo comfort pop e easy listening? É possibile trovare una combinazione capace di lasciare il segno nell’ascoltatore eppure funzionare anche come sottofondo a basso volume di un road trip? Esiste una doppia chiave di ascolto che permetta ad un disco di scatenare emozioni e di passare alla radio in loop, senza che le due cose diventino contraddittorie?
Non si tratta del rigurgito purista di un nostalgico del Do It Yourself, ma di alcune riflessioni, forse un po’ amare, questo sì, che le chitarre e i synth, le melodie accattivanti, i riff piacevoli e piacioni, le voci mature e pulite dei Boy & Bear mi provocano.
Il precedente disco “Harlequim” ha permesso di scoprire una band capace e attuale, in cui tutti gli elementi cadono al posto giusto al momento giusto. Il risultato è una specie di evoluzione del suono neo folk di Lumineers, Mumfors & Sons e simili, con una sensibilità aumentata, forse da un ascolto intensivo di Arcade Fire, ma senza la complessità e inventiva di questi ultimi.
Il nuovo disco Limit of Love ha il merito di essere ancora più onesto e aperto rispetto al precedente. A solo un anno di distanza dal precedente, passando attraverso un’intensa stagione live, i cinque australiani sembrano avere preso ancora più fiducia nella propria musica, coccolando l’ascoltatore attraverso 11 nuove canzoni, di cui le prime due tracce Limit of Love e Walk the Wire sono un ottimo accattivante biglietto da visita. Un po’ meno banjo e un po’ più di ritmo e elettricità, il tutto su melodie e riff impossibili da non apprezzare, soprattutto se di buon umore
Dopo 40 minuti di ascolto gradevole e sicuramente da ripetere, un piccolo dubbio mi rimane: proprio perché forti e a tratti emozionanti, i Boy & Bear non avrebbero potuto abbandonare un po’ di comodità e rischiare di più? Pieni dell’ebrezza che suonare ai maggiori festival rock di tutto il mondo deve provocare, sarebbero capaci di provare ad aggiungere davvero qualcosa all’infinita diatriba mainstream / alternative? Invece che essere una band da buon umore, non avrebbero potuto trasformarsi nella causa generatrice del nostro umore?
Ma in fondo che ne so io che non diventerò’ mai una rockstar, i Boy & Bear si confermano un’ottima band che conosce la propria strada e merita di essere ascoltata, e incrociata alla prossima occasione live se se ne ha l’occasione.

TRACKLIST
1. Limit Of Love
2. Walk The Wire
3. Where’d You Go
4. Hollow Ground
5. Breakdown Slow
6. Showdown
7. A Thousand Faces
8. Man Alone
9. Ghost 11
10. Just Dumb
11. Fox Hole

LINE-UP
Dave Hosking
Killian Gavin
Tim Hart – Jon Hart
Dave Symes

BOY & BEAR – Facebook

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