COSA VUOI CHE SIA (una visione di crepe)
Troia di una città che t’asfalti il viso
e con colori di cromo tombali
e le turgide erezioni di grattacieli liquidi
pensi d’esister solo tu
tra il fiato e il fato
sia dato quel che hai preso
ma quel che hai preso è steso
lungo i viali infiniti che grattano
verso nord
Puttana di una metropoli
strafatta di cocaina in centro
in ginocchio a suggere lo sperma stellato
di una grancassa di rumori umani
e il ronzante ripercuotersi degli aliti di massa
mentre tutto crolla
Cosa vuoi che sia
ripetere a domino una malattia
masticare dall’interno le aspirazioni
ispirarsi all’apocalisse
nei catafalchi colorati delle pubblicità
del progresso
mentre tutto strilla
Hai defecato nell’anima
il tuo potere d’acquisto
la spregiudicatezza insita
nell’orologio da polso
e ora
cosa vuoi che sia
il sole che riflettendosi
nel fiume increspato
tra il mio petto
e una visione
crea questa virgola
di luminose crepe
nella perfezione?
Illustrazione di Enrico Mazzone