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Recensione : Ad Vitam – Stratosfear

Grande band ed ulteriore esempio di come nel nostro paese si possa suonare metal ai massimi livelli: non fate gli esterofili e fate vostro questo eccellente lavoro.

Un’altra band notevole si affaccia con convinzione ed ottima tecnica sulla scena italica, un altro colpo della Revalve Records, un altro bellissimo lavoro che a mio parere farà proseliti tra gli amanti dei suoni estremi, dalle mille sfumature.

Loro vengono dalla Sardegna, si chiamano Ad Vitam ed irrompono sul mercato con questo gioiellino, Stratosfear, un ottimo esempio di progressive death metal oscuro, maturo ed assolutamente devastante nelle molte sfuriate estreme, tra potenza death e cattiveria black, valorizzate da armonie che vanno dall’atmosferico, all’orchestrale e da cavalcate su e giù per il manico delle sei corde di stampo classico, per un tuffo nella parte più elegante del signore e padrone dei generi estremi, il death.
I brani sono tutti di notevole impatto, non c’è un attimo di tregua, la band ci investe con vortici di note che si intrecciano a velocità sostenute, mantenendo un’attenzione maniacale per il songwriting.
Gli Ad Vitam hanno una virtù che, a molti gruppi presi dallo sfoderare bravura tecnica, ma freddi e poco attenti ad elaborare brani convincenti, manca: le loro songs si nutrono di emozioni, crescono dentro di noi, perfettamente bilanciate da tecnica e gusto, sempre con l’oscurità, tipica del genere, drammatica, un fiume in piena che travolge, facendoci vorticare tra le acque agitate, nere ed impazzite, sotto la forza dell’uragano.
Prodotto perfettamente (l’album è stato registrato e mixato presso Hangar 18 Recording Studio e masterizzato presso i Conen Mastering Studio), Stratosfear ha ben in evidenza le influenze del gruppo, ma le propone con una forza espressiva impressionante, non scendendo dal livello di eccellenza per tutta la sua durata, con picchi di esaltante e matura musica estrema che escono prepotentemente dai solchi di There Was Blood Everywhere, Spektrum Walz, Six Feet Under My Sins ed Inception, tanto per citare una manciata di esempi, facendo convivere con assoluta disinvoltura Dimmu Borgir, Symphony X e Opeth.
Grande band ed ulteriore esempio di come nel nostro paese si possa suonare metal ai massimi livelli: non fate gli esterofili e fate vostro questo eccellente lavoro.

TRACKLIST
1. Exosfear
2. There Was Blood Everywhere
3. Bite Me Immortal
4. Join Me in Farewell (There Will Be Blood Everywhere)
5. Chronosfear
6. Six Feet Under My Sins
7. Under a Cypress Root
8. Plagues of Nothing
9. Mesosfear
10. Spektrum Walz
11. Inception
12. Stratosfear
13. Fall of Collective Consciousness

LINE-UP
Mattia “Vigor” Amadori – Voce
Daniel Matta – Batteria
Roberto Schirru – Chitarra ritmica
Federico Raspa – Basso
Lorenzo Mariani – Chitarra Solista

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