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Recensione : Vonneumann – Sitcom Koan

Un ottimo disco dove improvvisazione, tecnica, passione, intellettualismo e amore per la sperimentazione si combinano nel migliore dei modi, dando vita a un suono e a un immaginario decisamente vasto, corposo e coinvolgente

A due anni di distanza da “Il De’ Blues”, i romani Vonneumann, formazione a quattro attiva da oltre dieci anni, ritornano con i nove brani di Sitcom Koan. Il lavoro, pubblicato per Ammiratore Omonimo Records, mescola assieme vecchie registrazioni, improvvisazioni inedite, brani sovraincisi e molto altro, in ordine non lineare e intervallato da applausi e brevi parlati.

L’aprirsi di Requiem For Foroppo, brano basato su improvvisazioni incluse ne “Il Dè Metallo”, entra sottopelle con il suo animo torvo e denso di emotività (scure chitarre in primo piano, atmosfere vicine ai Bachi Da Pietra dei tempi d’oro), lasciando che a seguire siano i quasi undici minuti, ombrosi, intricati e carichi di fascino di Giancarlo International (manipolazioni sonore, elettronica, chitarre, echi, batteria, trombe e molto ancora).
L’ostico suono cavernoso di Droh, voltando lo sguardo verso orizzonti cacofonici, procede con lentezza per tutti i suoi quattro minuti abbondanti di durata, cedendo spazio alla tromba sfiancata di Lo Rullantano (travolta da un mare di percussioni) e al degenerare, da pacato a caotico, dell’altrimenti metodica e regolare 8VVV8V.
In Sette Lupi, in sesta posizione, polverizza completamente il suono, consegnandoci solo un’affascinante sequenza di briciole che, pian piano si ricompone, scaldando il cuore e avvolgendo.
Il crescere notturno e sempre in tensione di Grachtengordel Incompleteness, infine, sprofondando nel buio dell’inquietudine, introduce la quiete minimale della desolata e isolazionista Prelude To Completeness, oltre agli applausi di Completene (diventati protagonisti e accompagnati da energiche atmosfere di chitarra e tromba).

Il nuovo capitolo dei Vonneumann si dimostra fin da subito gustoso e affascinante come i precedenti. Un ottimo disco dove improvvisazione, tecnica, passione, intelletualismo e amore per la sperimentazione si combinano nel migliore dei modi, dando vita a un suono e a un immaginario decisamente vasto, corposo e coinvolgente. I Bachi Da Pietra dei primi dischi vengono in mente più volte, ma qui, quello scuro e scarno svilupparsi di chitarra viene declinato in maniera differente e personale, non intaccando per niente la complessità dell’album. Una band di assoluto valore.

TRACKLIST
01. Requiem For Foroppo
02. Giancarlo International
03. Droh
04. Lo Rullantaro
05. 8VVV8V
06. In Sette Lupi
07. Grachtengordel Incompleteness
08. Prelude To Completeness
09. Completene

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