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Recensione : Devilgroth – Morena

Morena è un buon disco perché non banale e coinvolgente a sufficienza, ma presenta qualche sbavatura di troppo per poter ambire all’eccellenza.

Duo siberiano dedito al black metal , i Devilgroth con Morena timbrano puntualmente il cartellino mantenendo il ritmo di un full length all’anno fin dal 2012.

Qui ci si trova di fronte ad un’esibizione che convince dal punto di vista del songwriting mentre, talvolta, qualcosa non quadra a livello di suoni (la batteria, che ogni tanto perde qualche colpo, è comunque sovrastata dalle chitarre che predominano il sound); avendo, per mia natura, sempre anteposto per importanza il primo dei due aspetti, non posso che confermare la bontà complessiva di un lavoro la cui produzione un po’ naif viene compensata da un’interpretazione del genere sufficientemente personale.
Il black dei Devilgroth possiede un che di epico che, nel contempo, viene sospinto dai gelidi venti della terra d’origine dei nostri. Morena si rivela pertanto un album gradevole, con diversi brani convincenti (in particolare, per potenziale evocativo, la conclusiva The Vedic Rus’) , anche se da una band dalla discografia già piuttosto cospicua diviene lecito attendersi qualcosa in più a livello di cura dei particolari.
Un buon disco, quindi, perché non banale e coinvolgente a sufficienza, ma che presenta qualche sbavatura di troppo per poter ambire all’eccellenza.

Tracklist:
1. Introduction
2. Nav’
3. Open the Eye
4. Space Suggests to Serve
5. Cradle of All Lifeless
6. Shine of the North
7. Stribog
8. The Vedic Rus’

Line-up:
Celestial – Drums
Aarsland – Guitars, Bass, Vocals

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