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Recensione : Candelabrum – Necrotelepathy

La musica che proviene da Necrotelepathy è un discorso di un antico di Lovecraft, un'ultima maledetta elegia di un cadavere in decomposizione.

In Portogallo hanno una politica verso le droghe che funziona, bei posti e una scena black metal che fa spavento.

Qui trattiamo del debutto di Candelabrum, un musicista che in un anno circa prima di questo disco si è costruito una solida reputazione con tre demo. Questi ultimi erano buoni esempi di black metal lento e marcio, mentre qui è proprio una musica proveniente da un mondo diverso. Addirittura è difficile descriverlo come black metal, poiché la musica che proviene da Necrotelepathy è un discorso di un antico di Lovecraft, un’ultima maledetta elegia di un cadavere in decomposizione. Due sono le tracce, entrambe oltre i quindici minuti, esplorazioni di un qualcosa che vive oltre il nostro cervello. Il lo fi è un linguaggio presente, ma non è l’unico. I testi sono ululati di mondi lontani, lingue diverse, non solo intellegibili, che scaturiscono da un impianto mentale differente dal nostro. Necrotelepathy è una porta multidimensionale aperta da un musicista che non è nemmeno definibile tale, ma è più uno psicopompo. Altro capolavoro della scena portoghese.

TRACKLIST
1. Nekrotelepathy Part I – Distant V
2. Nekrotelepathy Part II – Prayers

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