Questi cinque racconti a fumetti nascono dall’incontro tra lo stile inconfondibile di Erik Kriek e il suo amore per la musica folk e le popolari ballate tradizionali dei paesi anglosassoni. Si legge tutto in una mezz’ora al più.
Il risultato è qualcosa di prezioso. In the Pines – 5 Murder Ballads parla dell’America profonda, un territorio dai grandi spazi attraversato da tensioni profonde ed esplosive, in cui la vitalità più feroce ed immediata si fonde con una tradizione fatta di rigore e di morale.
Nasce così la raccolta In the Pines (Eris Edizioni, 112 pagine, 16 euro), cinque storie tratte da altrettante celebri murder ballads, le ballate dell’assassino, che rappresentano tuttora una parte sostanziale del “Great american songbook” – l’antologia non ufficiale della musica popolare – e che sono state reinterpretate da cantautori come Nick Cave, Johnny Cash e Bob Dylan. Da parte sua, Kriek (classe 1966, vive e lavora ad Amsterdam) non si è limitato a tradurre in immagini queste leggende di marinai e del vecchio west, dove le forche facevano da avvertimento a chi era tentato di lasciare la retta via, senza dimenticare i tradimenti, le storie d’amore clandestine, i banditi e i tesori sepolti (il tutto condito da paesaggi oscuri, con boschi ancora selvaggi).
Trattate tutte con cura e attenzione ai particolare, le storie contenute nell’opera In the Pines – oltre alle due già citate, ci sono Taneytown, Caleb Meyer e Where The Wild Roses Grow – rappresentano un piccolo capolavoro del genere.
C’è tutto il non senso e la spietatezza della vita e specie di una vita dove morte e castigo immeritati o arbitrari, paiono contendersi un paese intero.
Un fumetto imperdibile per gli amanti della musica.