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Recensione : Neverwhere – Alonetogether

Undici canzoni intime, nelle quali c’ è tutto, troviamo la vita di tutti i giorni, le piccole disperazione e le grandi gioie, le intimità messe in musica con un sensibilità davvero profonda ed inusuale, e molto molto stile.

Neverwhere è il progetto acustico solista di Michele Sarda, bassista dei New Adventures in Hi – Fi e chitarrista degli American Splendor.

Il ragazzo ha abbracciato una chitarra, si è fatto voce di sé stesso e delle sue emozioni, e con un timbro molto cantautore americano e stile emo acustico regala molte gioie.
Undici canzoni intime, nelle quali c’ è tutto, troviamo la vita di tutti i giorni, le piccole disperazione e le grandi gioie, le intimità messe in musica con un sensibilità davvero profonda ed inusuale, e molto molto stile.
Tutto nacque con la versione demo di Christmas eve lonesome bitterness blues, contenuta nella raccolta di Polaroid – Un Blog Alla Radio. Tutto molto semplice perché Michele è davvero bravo a dare emozioni, a capire comprendendo prima di tutto sé stesso, e poi a dare fragore a tellurismi interni. Alonetogheter non è affatto il solito album semi acustico senza originalità, ma è invece un bel disco completo, fresco e moderno, grazie anche ad una vena emo anni novanta che è forse la caratteristica più peculiare.
Si ha l’impressione che questo disco acustico suonerebbe assai bene anche con un gruppo che lo suonasse con strumenti distorti e velocemente, perché Alonetogether scivola via veloce e rende quel calore che viene quando siamo un po’ malinconici dentro ad una giacca in un duro e nebbioso inverno.
Capirsi per poi capire che la gioia alla fine è peggio di una dolce malinconia.

TRACKLIST
1.Ask the stars
2.Better than yesterday, worse than tomorrow
3.November
4.Stranded
5.Christmas eve lonesome bitterness blues
6.Outcast manifesto
7.You & I
8.Girl interrupted
9.One for the missing
10.Scenes from a wedding
11.Winterlight

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