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Recensione : Denouncement Pyre – Black Sun Unbound

I tre anni passati a sperimentare, sempre tenendo ben presente la loro cifra stilistica, hanno fruttato molto portando ad un lavoro valido ed interessante che mantiene gli australiani al centro della scena black e death internazionale.

Dall’Australia torna dopo tre anni il quartetto dei Denouncement Pyre, un gruppo che nei suoi tredici anni di carriera ha lasciato molti amplificatori rotti.

Il loro black metal ha subito una maturazione portata dalla curiosità e dalla bravura del gruppo, che prova sempre a fare qualcosa di nuovo, senza arenarsi in una baia sicura e senza vento. I tre anni che hanno seguito la pubblicazione dell’acclamato Almighty Arcanum sono serviti per dipanare la matassa compositiva, per creare una nuova soluzione che potesse far compiere un ulteriore passo in avanti al gruppo. L’obiettivo viene raggiunto in pieno da questi australiani, che fanno un disco di black metal non comune e molto bello. Il loro no né un black metal ortodosso ma è un pericoloso ed affascinante viaggio in bilico fra death e black, fra tradizione ed innovazione, con continue sorprese in ogni canzone, piccole composizione che racchiudono diversi mondi al loro interno.
Il risultato è una tensione sempre molto alta, con picchi di intensità davvero notevoli, e che faranno al gioia degli appassionati del nero metallo. I tre anni passati a sperimentare, sempre tenendo ben presente la loro cifra stilistica, hanno fruttato molto portando ad un lavoro valido ed interessante che mantiene gli australiani al centro della scena black e death internazionale.

TRACKLIST
01 Abnegate
02 Deathless Dreaming
03 Wounds of Golgotha
04 World Encircler
05 Scars Adorn the Whore in Red
06 Black Sun Unbound
07 Revere the Pyre
08 Witness
09 Transform the Aether
10 Sophrosune

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