“Ciao siamo i legni vecchi e questa è la distruzione”, comincia così l’album de i Legni Vecchi, anticipato dal’intro La Pace, in cui la vera natura della band non viene a galla, mentre La Distruzione fa capire chi sono un po’ questi tizi.
Il sound è duro e penetrante e non dispiace poiché alle distorsioni ed agli atti di pura violenza musicale vi sono pure tecnicismi raffinati che addolciscono un po’ la pillola amara da ingoiare. Il sound aggressivo non satura più di tanto l’ascoltatore ed i tratti post rock/shoegaze che s’intravedono in lontananza lasciano un sorriso stampato in bocca. I Legni Vecchi fanno venire una gran voglia di sbattere i pugni sul tavolo e far sentire alta la propria voce, incarnano il suono di una ribellione interiore che non conosce parole ma vibrazioni. Le influenze che si possono sentire nell’album ricordano vagamente i Fine Before You Came e la compattezza di sound dei Maybeshewill. Una delle tracce più belle dell’album è senza dubbio Ratti, ma ogni singola traccia vale la pena d’esser ascoltata intensamente. Un lavoro ben fatto che vale la pena di ascoltare dal vivo, un bel po’ di volte.
TRACKLIST
01. La Pace
02. La Distruzione
03. Droghe
04. Marcione
05. Ratti
06. Sgomito
LINE-UP
Diego Mascione
Tonino La Distruzione