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Recensione : Laboratorio Rojava – Confederalismo Democratico.

Uno splendido libro, denso e appassionato, che rendebenissimo un’esperienza che come poche altre potrebbe cambiare moltissime cose.

Autori : Michael Knapp, Ercan Ayboga e Anja Flach

Laboratorio Rojava – Confederalismo democratico, ecologia radicale, e liberazione delle donne nella terra della rivoluzione -.

La percezione data dai media mainstream su quanto accade in Rojava è ferma a mostrare quel territorio come baluardo della lotta controDaesh o Isis che si voglia, e questo nei casi più positivi. Tutto il resto viene bellamente ignorato se non denigrato. Invece questa terra sta vivendo il maggior tentativo di governo veramente democratico della storia recente. Laboratorio Rojava è uno studio sul campo compiuto da tre attivisti tedeschi che si sono sempre interessati alla questione curda.

Quest’ultima è una storia molto difficile e lunghissima, ed il risultato è che il popolo curdo è disperso tra Siria, Turchia, Iraq ed Iran, e perseguitato da tutti i governi sopracitati, ad esclusione di una ricca enclave nel nord dell’Irak dove grazie agli accordi con il governo iracheno e con gli americani. Il comando di questa zona chiamata KRG è stato preso da due partiti, il KDP e il PUK, che hanno sviluppato grazie ai grandi introiti del petrolio un’economia clientelare e che rincorre le economie capitalistiche dei maggiori paesi. Nel Rojava invece accade l’esatto contrario.

Dal 2014 è stato dichiarato liberato un territorio denominato Rojava, che comprende i tre cantoni del Rojava, Cizire e Kobane. In questi territori era dal 2011 che i curdi volevano costruire una società  intorno al confederalismo democratico. Questo termine sta ad indicare una democrazia partecipata dalle associazioni dei cittadini e da tanti altri comitati. Sono tantissime le associazioni e i gruppi nei quali si divide la società kurda, ed essi riflettono molte particolarità. L’indicazione che da l’esperienza del Rojava è che una democrazia confederale, ovvero che rifletta le diversità insite nella società, e un discorso di liberazione generale sia una delle poche vie possibili per cambiare le cose in Medioriente, ma anche nell’Occidente. Il libro fornisce una enorme quantità di dati, di storie, indaga in tutte le direzioni, riuscendo ad essere esauriente come pochi altri libri, poiché chi l’ha scritto non ha solo un intento divulgativo, ma ci ha lasciato il cuore in Rojava.

Troppo spesso questo splendido autogoverno è stato rappresentato soltanto come l’ultimo baluardo contro Isis \ Daesh ma è molto di più, e ciò è testimoniato da molti nemici. Praticamente sono tutti contro il Rojava, anche gli stessi curdi del nord, cosi possono continuare i loro traffici.
Uno splendido libro, denso e appassionato, che rende benissimo un’esperienza che come poche altre potrebbe cambiare moltissime cose.

In Rojava stanno combattendo per la libertà e hanno bisogno di tutti.

 

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