Il racconto romanza un fatto realmente accaduto e costruisce un ottima trama su una base storica di vita reale del nostro passato. Nel luglio del 1948 Palmiro Togliatti esce dalla sala operatoria dove lo hanno salvato dall’attentato subito. Giuseppe Passerini, fedelissimo del partito nonché infermiere presso l’ospedale, non può assolutamente lasciare che un pezzetto di costola di colui che venera come un santo possa finire nella spazzatura e lo porta via con se.
Un viaggio a Livorno a trovare i genitori della moglie Gesuina, il cui nome tradisce la altissima religiosità dei parenti, è il pretesto per trasformare un
residuo di un intervento in una reliquia sacra, da adorare e venerare. Ma il caso vuole che i miracoli avvengano realmente, trasformando quello che doveva essere un innocuo scherzo in un fatto che coinvolgerà anche le alte sfere vaticane.
Il Miracolo del Comunista Santo è un romanzo decisamente divertente, caratteristico di un periodo ormai lontano, che mi ha ricordato molto gli scontri di Don Camillo e l’onorevole Peppone, in cui religione e cinica fede politica sono in continuo disaccordo.
Gli equivoci che si succedono sono esilaranti, i personaggi sono bizzarri e la loro parlata toscana rende ancora più coinvolgente la narrazione.
Fortemente raccomandato, a tutti coloro che hanno voglia di tirare su la testa tra una pagina e l’altra e sorridere di cuore.
Il miracolo del comunista santo di Alessandro Gatto
Casa Editrice: Rogas Edizioni
Anno: 2016
Pagine: 336