Dopo cinque anni da Stanno Tutti Bene e a quattro anni dallo street album Guarda In Cielo torna Bassi Maestro. E torna con un disco bellissimo.
La questione è molto semplice, Bassi è forse uno dei migliori rapper che abbiamo mai avuto in Italia, ma cosa ancora molto più importante è che Bassi Maestro ha sempre fatto tutto da Bassi Maestro, con la sua via personale. Mia Maestà è un album che spazza tutto quello che è uscito negli ultimi tempi, basi pazzesche e tesi sempre potenti, alla Bassi Maestro.
Le basi sono vecchio stile, fatte benissimo, suonano anni novanta ma molto attuali. Bassi ci ha messo un po’ ad uscire con questo disco, ma di cose ne ha fatte in questi cinque anni, e il suo percorso continua in diverse direzioni, come la fondazione e la gestione della sua etichetta Com Era Records, per la quale esce questo disco. Bassi soppesa ogni rima, non vuole apparire o sembrare qualcosa di diverso da quello che è, ed è lui stesso, con tutte le sue difficoltà e la sua incredibile capacità di raccontare. Lui entra nel rap come l’acqua nel vaso, trova sempre la maniera giusta di coniugare vecchio e nuovo, stile e sperimentazione, sempre in modo credibile e stimolante.
Bassi è la giusta sintesi tra l’hardcore ed il mainstream, riesce a fare canzoni che sono credibili, ma sopratutto sono sempre godibili e ti scavano sempre. Per scrivere una canzone come Sorry devi essere Bassi Maestro, ovvero scrivere di se stessi così onestamente non è per nulla facile. Qui Bassi fa outing con questo disco, lui non è un cosiddetto artista, o almeno non solo, è metà musicista e metà uomo comune, e qui lo racconta benissimo in Metà Rapper Metà Uomo, un pezzo impressionante , sia per la base davvero bella, e inizia con un cantato da brividi, con Milano sempre al centro. Bassi ha sempre ben presente la sua spazialità, sa sempre dove sia lo scopo del rap, partecipa all’ortodossia ma dice messa in una maniera tale da farsi sentire anche da chi fedele non è.
I testi ti scavano dentro, Mia Maestà è un album onesto e stilosisssimo, che unisce Fabri Fibra con le nuove leve milanesi come Pepito Rella, Axos, Lanz Khan, e Lazza che collaborano con lui in Benvenuti a Milano, un altro pezzo pauroso, oppure debutta con un Gemitaiz in splendida forma. Tutto scorre perfettamente, il suono si fonde con la parola, questo è il rap come dovrebbe essere, oppure forse è solo come lo fa Bassi Maestro, che ha sempre scelto cosa fare e come farlo. Bassi è l’integrità , la roccia che rimane sotto qualunque pioggia, e quello che dice sarà sempre credibile. Forse questo disco è un punto fermo nella sua carriera, ma tutti i suoi dischi sono pietre miliari, però, e questa è un’opinione personale, Mia Maestà è forse il suo disco migliore.
Perché non ce n’è, per fare rap serve lo stile e la futta, perché se dopo una certa età sei ancora lì a fare cose immense o sei bravo o sei Bassi Maestro.
TRACKLIST
01. Ridefinizione
02. Metà rapper metà uomo
03. Alle poste (skit)
04. Ancora in giro
05. Fottuto O.G.
06. Non muovono il collo feat. Fabri Fibra
07. Poco cash feat. Vegas Jones
08. Alla radio (skit)
09. Sorry
10. Solo un altro inverno feat. Gemitaiz
11. Nessuno può togliermi quello che ho
12. Social man pt.1 (skit)
13. Prendi tutto feat. Nitro & CdB
14. Gesù Cristo
15. $$$
16. Benvenuti a Milano feat. Lazza, Lanz Khan, Pepito Rella, Axos
17. Social man pt.2 (skit)
18. Un’altra specie
19. L.B.D.L.
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