Peter Piek ed il suo nuovo album “Plus” direttamente dalla Germania porta (anche in Italia) una ventata di pop contaminato da sfaccettature elettroniche ed influenze continentali una vera e propria ventata di freschezza e delicatezza che sferza un attimo il trend tutto italico del cantautorato imbruttito, fatto da note di plastica e stereotipi di ogni tipo.
L’approccio al disco “Plus” non è di certo dei più facili, spesso, troviamo difficoltà ad ascoltare note sussurrate ed arrangiamenti sopraffini a causa del frastuono di tutti giorni e del solito vocio di mille dischi in uscita ogni santo giorno. “Plus” è un disco che bisogna assaporare con calma, gentilezza e predisposizione, altrimenti, si potrebbe pure scadere in facili giudizi del tipo: “Ecco, il solito disco sentito e risentito centinaia di volte”. Elemento di spicco è di certo l’uso ed il timbro vocale di Peter Piek che riesce ad avvolgere e stravolgere, che, fa della leggerezza il suo punto di forza, quasi come una lama tagliente che altro non è che una piuma sui nostri timpani.
Gli arrangiamenti del disco sono curati, semplici, diretti, senza fronzoli e senza troppi ritocchi. Un lavoro genuino che entra immediatamente nelle grazie degli ascoltatori che hanno una vera e propria passione per le canzoni canticchiabili ed ascoltabili in macchina durante un viaggio non troppo lungo. Il sound, a tratti stravolto dalla pura voglia di sperimentare, non storpia il concetto di cantautorato ma bensì, da una veste del tutto nuova a qualcosa che può essere la perfetta via di mezzo tra canzone d’autore e pop. Tra i brani ne spiccano di certo alcuni come: “The Sweetest Thing Around”, “The Universal”, “Here with You” ed “Adore”, tracce che, seppur a tratti diverse tra di loro, sono unite dall’unico filo conduttore che possiamo riassumere in una sola parola: “Efficacia”.
Di fatti è molto più difficile far qualcosa di semplice che perdersi in mille pensieri e ragionamenti artistici, senza senso e senza via di fuga. Peter Piek è di certo un’artista che sa dipingere le proprie emozioni e sensazioni nella tela magica della musica che senza barriere e limiti, sa ricordarci quanto stupenda possa essere la voglia di creare sempre qualcosa di nuovo senza snaturarsi troppo o semplicemente senza metter troppa carne al fuoco. Un lavoro degno di nota che di certo avrà il suo eco sin qui, in un qualsiasi stanza in penombra di Maggio, ed in un qualsiasi pomeriggio senza troppo da fare o troppo da dire.
In conclusione, un lavoro da apprezzare sino in fondo e da gustare magari dal vivo ricordandosi però che “pop” non è più una brutta parola da ricollegare al fenomeno italico di musica usa e getta, ma bensì, una stupenda e continua voglia di stupirsi di semplicità.
URL Facebook
https://www.facebook.com/peterpiek/?pnref=lhc