Teramo, ridente capoluogo di provincia abruzzese, si sta facendo largo fra le metropoli per occupare il posto di rock city italiana.
La candidatura d’altronde è suffragata dai fatti, ottimi gruppi e un’etichetta conosciuta in tutto il mondo come la Goodbye Boozy di Gabriele Di Gregorio sono lì a dimostrare la propensione dei teramani verso la musica più vitale che esista. Sempre da lì proviene Manuel Graziani valente critico musicale che, non contento delle gatte da pelare che gli affidano quotidianamente le riviste con le quali collabora, a deciso di fondare una propria etichetta la A Morte Dischi.
Proprio questa nuova realtà, in collaborazione con la già citata Goodbye Boozy, da alle stampe questo 7″ degli australiani Bikini Cops, una band a cui basta dare un’occhiata in fotografia per capire cosa suona: musica trucida per persone reiette. Cinque sono i pezzi che compongono questo oltremodo allettante dischetto, si comincia con la speditissima Shiver che, assieme alla successiva Turpentine, viaggia sui territori del miglior hardcore, a seguire troverete anche il mio pezzo preferito Hangin’up un incrocio pericolosissimo fra i Mudhoney e i Boys (?!?), Pressures che introdotta da un bel giro di basso ricorda una versione ancor più disperata dei Makers e Sick Love nella quale rivive l’angoscia esistenziale dei Reatards se non addirittura degli Stooges.
Come avrete capito dalla mia pur breve descrizione dei pezzi questo disco è destinato ad un pubblico cresciuto a Back from the Grave come a Killed by Death, insomma a quella schiera di ascoltatori che vuol sentire uscire dalle casse del proprio stereo suoni urticanti e forti emozioni. Ovviamente io sono uno fra quelli e ve lo consiglio caldamente. P.S.: Finita questa recensione mi è venuta la voglia di ascoltare We Told You, Not To Cross Us dei Revelators, ebbene se avete la fortuna di possederlo o lo avete anche solo ascoltato sappiate che i Bikini Cops posso colpirvi nello stesso modo.
TRACKLIST
1) Shiver,
2) Hangin’up,
3) Pressures,
4) Turpentine,
5) Sick Love