Ho voglia di chiedermi, forse in maniera azzardata, dopo aver letto questo libro: cos’è la letteratura oggi? Un semplice pretesto per raccontare una storia che ci riguarda, o qualcosa che supera la storia, e che quindi oltrepassa il nostro punto di vista e il nostro vissuto?
Un genere o qualcosa che trapassa i generi, forse metabolizzandoli per creare nuove visioni, modi d’intendere la narrativa, diverse scale di esposizione che accavallandosi danno alla luce sorprese di impostazione lessicale, debellando vecchi cliché, sputando sul topos, cogliendo a mani piene nel crogiolo della letteratura proprio come la vita è un crogiolo di emozioni?
“Challenger” di Guillem López è proprio questo, uno stratagemma ideale per sviscerare la parola e una storia senza contenimenti né barriere, che attraversa i generi, dal pulp all’horror, dalla fantascienza al poliziesco, fino all’esplorazione filosofica e al libello controculturale.
“Challenger” sono 73 capitoli per 73 storie come 73 sono i secondi di durata del volo dello Space Shuttle Challenger del 1986 prima che si schianti come una supernova d’azzardo umano nei cieli.
La città statunitense Miami, a qualche chilometro dallo spazio porto Cape Canaveral, è un ricettacolo di storie normali ed estreme, di uomini e donne e bambini che per minimi e a volte sorprendenti accadimenti incrociano le loro storie, in quel lasso di tempo spaziale e drammatico che preclude alla esplosione della navicella. Lo stile narrativo di incapsulamento di storie lungo un’enorme trama generale è portentoso e affascinante, articolandosi nello stesso tempo in maniera scorrevole, poche pagine per ogni capitolo, un distendersi narrativo piacevole e senza pause.
Come detto Miami è la protagonista che fa da comune denominatore, essa stessa una mescolanza matematica d’incognite come la storia:
“Vista dall’alto Miami è un mosaico caotico di tetti a terrazza e cicatrici d’asfalto. Eppure in questo folle miscuglio di tegole e cemento, piscine e giardini, esiste un ordine fragoroso e sacro, come se la moltitudine volesse convincersi di poter mantenere un equilibrio, chiudere un occhio, voltarsi dall’altra parte e giustificare la sua elefantiasi urbana”.
Ecco, l’autore con parole bellissime ci mostra come anche una città è una specie di sottoprodotto di un inconscio collettivo in cui ordine e caos si mischiano, dove paura e equilibrio collimano.
Il destino, il caso, gli incastri delle vicende, i sentimenti umani che convergono, si dilatano nel tempo, esplodono o rattrappiscono, sono tutti dialoghi che intessono la trama dell’opera di López, il fulcro da cui si dipanano gli episodi.
“Le cose importanti succedono e basta, apparentemente senza alcun motivo o finalità. Cosa si nasconde dietro agli eventi che compongono la realtà?Niente?È inquietante sapere che tutto è in mano al caso. La realtà quotidiana è una rete di fatti insignificanti a cui nessuno presta attenzione; troppo veloci per l’occhio, ma determinanti nel definire ciò che ci fa essere quello che siamo”
Questa sospensione di una realtà consolidata e definita, questo aggrovigliarsi di dubbi, la sistematica esposizione di fatti che all’apparenza sono casuali ma che fanno parte di un disegno più grande sono una matrice narrativa che ricorda Dick e il suo tipico protagonista “normale” e la sua esasperata ricerca del divino, perché in “Challenger” la navicella che vuole esplorare lo spazio che cos’è se non una estensione dell’immaginario divino, una ricerca dell’insoluto, un uomo che si trasforma in Dio in quell’infinitesimale momento in cui fuoco e fumo fanno sì che varie tonnellate di metallo prendano il volo grazie a una propulsione mistica?
“Sono successe tante cose. Eventi trascurabili, trascurati dai telegiornali. Litigi senza importanza ignorati dai vicini, facce anonime che vagano in un caos di realtà diverse. Amori e tradimenti, bestie sconosciute e uomini mostruosi, disperazione, solitudine, dolore. Ci sono infinite storie con infiniti finali. In fin dei conti si tratta proprio di questo, di fingere il meglio possibile e mantenere l’equilibrio in questa bufera di esseri e apparenze.”
Pubblicato nel 2015 in Spagna e vincitore di vari premi, “Challenger” è stato tra le altre cose inserito dalla rivista statunitense “Weird Fiction” tra le pubblicazioni di maggior rilievo dell’anno. Portato in Italia nel 2016 da Eris Edizioni, in un albo impreziosito dalle illustrazioni di Sonny Partipilo.
All’interno del libro trovate una grande mappa di Miami su cui sono segnati i punti in cui avviene ognuna delle 73 storie.
Eris Edizioni ha avuto il pregio di portare in Italia questo volume prezioso, confezionato in maniera eccellente, di un autore che merita davvero e una storia sorprendente, fuori dai canoni, inquietante e illuminante nello stesso tempo, una perla nel pantheon decadente della moltitudine delle pubblicazioni odierne.
Da leggere e assaporare in ogni suo dettaglio, nella sua costruzione virtuosa, nella sua fantascienza che non è altro che una sequela di input che ci svelano il didentro.