iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : John Doe & Tom Desavia: Storia Vissuta Del Punk A Los Angeles

John Doe & Tom Desavia: Storia Vissuta Del Punk A Los Angeles: Il primo punk losangelino è sempre stato un po bistrattato, un pò quel cugino sfigato che vedi a Natale una volta all'an...

Il primo punk losangelino è sempre stato un po bistrattato, un pò quel cugino sfigato che vedi a Natale una volta all’anno.

Questo libro mette i puntini sullE ‘i’. Con testimonianze importanti come John Doe (X), Mike Watt (Minutemen), Henry Rollins (Black Flag) e molti altri, ci fanno rivivere quegli anni.

Attenzione però. Non si parla solo di musica ma anche di appartamenti sporchi, eroina, depressione; quell’Humus sociale che spesso nella storia ha regalato creatività , arte e morte.

Io volevo raccontare storie di questa città che mi riempiva gli occhi di decadenza & anonimato. Un posto in cui la violenza casuale era continua, come la corrente dell’oceano. Non mi interessavano le storie di Bob Dylan ma quelle stile Bukowski, minimali senza fronzoli, che raccontano la West Coast, piena di quella cupezza tipica dei Doors e dei Love.

Quelle stanze dove ogni ragazzino ascolta i propri dischi, canta i testi e abbraccia una chitarra per provare a scrivere un pezzo suo. Questo libro è questo una serie di polaroid sulla vita di alcune persone che hanno fatto la storia del punkrock ma non solo.
Una lettura importante per gli anzianotti come noi, ma sopratutto per chi si è affacciato al punkrock con i Green Day (l’ introduzione è di Billie Joe Armstrong), una visione a 360 del fenomeno arte, musica, poesia e performance.

Quel posto era uguale ad altre dozzine di appartamenti e case in cui si stavano cementando amicizie, alleanze e progetti folli

Poi tutto cambiò, si passò dal ballare al pogo, a riff più pesanti ripetitivi ossessivi, arrivò qualche major a pesca di qualche dollaro. Non saprei dirlo, nemmeno chi ha scritto questo libro lo sa dire se in meglio o in peggio ma come tutte le cose cambiò. Arrivo anche la morte Derby Crash, Robin Weiss, Paul Zacha ed altri.

Un punti di svolta verso l’età adulta, la fine di una gioventù che a malapena riusciva a proteggerci da una sorta di maledizione infernale, tanto che tutti noi che siamo riusciti a sopravvivere abbiamo avuto, in certo senso fortuna.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

PROMUOVI LA TUA BAND

Vuoi promuovere la tua band e supportare In Your Eyes ezine? Negli anni abbiamo collezionato oltre 1200 contatti (webzine, webradio etc..) che mettiamo a tua disposizione.

CANALE TELEGRAM

RIMANI IN CONTATTO

GRUPPO WHATSUP

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Frontiere Sonore – PUNTATA 08

Ascoltiamo: Daniel Barwick, Planet Hunter, Gualdi & Nobis, Trash Pillow, Kevin Seddiki, Jagged City, Nomadic Kolektiv, Beta Voids, Roberto Cacciapaglia, The Rêve Orchestra

Parkwalker

Intervista ai Parkwalker

I Parkwalker li avevamo già incontrati nella puntata 4 di Frontiere Sonore. Il loro ci è piciuto molto così abbiamo deciso di fargli qualche domanda.

Cato Gilmour, David Galas, Michael Slama, Kefaya, NOM, Bruecken, Emily Keeley, Magnetic Morning, Sun & The Saint, Notwist

FRONTIERE SONORE – PUNTATA 07

Oggi ascoltiamo: Cato Gilmour, David Galas, Michael Slama, Kefaya, NOM, Bruecken, Emily Keeley, Magnetic Morning, Sun & The Saint, Notwist

Bryan Brunt, HARVEY RUSHMORE & THE OCTOPUS, Francesco Siano, Bee Bee Sea, Laetitia Frenod, Maha Sohona, Nomadic Kolectiv, robec, Penelope Antena, Twenty One Children

FRONTIERE SONORE – PUNTATA 06

Oggi Ascoltiamo: Bryan Brunt, HARVEY RUSHMORE & THE OCTOPUS, Francesco Siano, Bee Bee Sea, Laetitia Frenod, Maha Sohona, Nomadic Kolectiv, robec, Penelope Antena, Twenty One Children.