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Recensione : The Raunchies – Full Eyes, Empty Heads

Ottimo ritorno per una band carissima ad Inyoureyes

Bisogna ammetterlo noi abitanti del belpaese siamo colpiti da una strana quanto incomprensibile malattia, si chiama esterofila ed è endemica quanto radicata e difficilmente ne guariremo.

Io per primo ne sono portato (in)sano tanto che mi capita di ascoltare ed interessarmi principalmente a dischi provenienti da oltre oceano, da oltre manica se non provenienti da mete più o meno esotiche. Ma grazie alla mia (nostra) webzine ho una grande fortuna quella di poter ascoltare, e scrivere, di un gran numero di album realizzati da band italiane e di poter constatare quanto sia florida e sorprendentemente qualitativa la scena di casa nostra.

Ne sono un’ eloquente dimostrazione questi Raunchies che avevo già incensato in occasione della loro precedente uscita l’ottimo Falk.

Cinque sono i brani che compongono questo loro ritorno sulle scene ed ogni brano merita un’opportuna citazione, si comincia con Outta My Clothes un pezzo punk ma anche brillantemente melodico tanto da ricordare i Libertines però con un cantato migliore, segue Shattered Girl una ballata assai poco convenzionale mista di scazzo e malinconia tanto da poter sembrare un riuscito incontro tra i Black Lips e gli Smiths, mentre la successiva Come Sober, You’re Welcome è canzone garage degna di un piccolo grande genio qual’è stato Jay Reatard anche se più pulita e con un uso più parco del feedback.

I’ll Be Gone sia pur ricca di pathos è un pezzo piuttosto convenzionale e, secondo la mia personalissima opinione, è l’episodio meno riuscito tra quelli in scaletta, ma la band ha il colpo in canna per chiudere il disco con il botto ed infatti propone Two Wheels una ballata molto intensa che un’ ammaliante armonica permea di atmosfere sixties sognanti e suggestive. Alla fine ci sono ricaduto ed ho usato come termini di paragone nomi provenienti dall’estero, mi cospargo il capo di cenere riaffermando con forza che l’underground italiano è ricchissimo di realtà che non hanno nulla da invidiare a quelle straniere.

Dio ci conservi gelosamente i Rauchies, e non solo loro, finché ci saranno gruppi di così alto lignaggio la malattia che citavo ad inizio recensione resterà soltanto una strana quanto curiosa peculiarità.

ETICHETTA: Autoproduzione

TRACKLIST
1) Outta My Clothes,
2) Shattered Girl,
3) Come Sober, You’re Welcome,
4) I’ll Be Gone, 5) Two Wheels

LINE-UP
Gianluca Amato – Chitarra Solista,
Federico Ferrigno – Voce, Chitarra ,
Francesco Fiore – Basso, Luca Fiore – Batteria

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Marco Balestrino è una fucina di idee, lui vive, pensa e agisce sempre in base alle sue passioni; è un puro ed i Klasse Kriminale sono il suo credo in qualsiasi momento della sua vita.

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