“Personal Rock” di Gramm è un “late night album” (album da sera tarda) da gustarsi come sottofondo quando il giorno è oramai svanito e non rimane che la notte, con i suoi spazi di pensieri vuoti, elucubrazioni, sogni ad occhi aperti e fantasie.
L’impianto delle tracce spazia dalla tipica House, al Dub più ermetico e sperimentale per voi spaziare nella Elettronica più generica ed infine sgorgare nel pieno Ambient. Ho scritto “pieno Ambient”, ma in effetti non si tratta senz’altro di qualcosa già sentito, o per lo meno solo in toto, e questo è forse ciò che salva il disco dal passare totalmente inosservato. Si intuisce che dietro vi sia stato un grande lavoro di cesello e tanta pazienza, per arrivare al risultato desiderato dal musicista.
Diciamo che in effetti, venendo da quella che forse potremmo definire una delle patrie della musica Elettronica, ovvero la Germania, per non finire nell’ovvio e nel mainstream, Gramm ha puntato molto se non tutto sull’originalità. “Personal Rock” infatti non è un titolo messo lì a caso, ma nell’esporre il suo lavoro, Gramm ha tirato fuori la sua visione di un certo tipo di musica.
Visione senz’altro interessante e complessa, ma che con lo scorrere delle tracce, ad esempio già a “Ment”, diventa difficile da seguire a meno che, come dicevamo all’inizio, non lo si consideri un semplice album Ambient da tenere in sottofondo. Quello che purtroppo non convince invece, è forse l’eccessivo personalismo, che non trova alcuna diluizione in trucchi del mestiere che sappiano allentare la tensione narrativa delle tracce, volendo invece mantenere fissa l’attenzione dell’ascoltatore senza però avere un flusso costante di comunicazione degna di nota.
C’è molto tecnicismo, ma non sempre sarebbe necessario e ciò finisce per deviare la direzione dell’album, dall’essere eclettico all’essere meramente egocentrico. In questo passaggio tuttavia potrebbe trovarsi il trucco di Gramm: ovvero essere arrivato a produrre qualcosa di cosi criptico, tanto dal non essere compreso da noi comuni recensori musicali.
Perchè forse il colpo di genio sta proprio nel nascondere mostrandosi, e giocando con la tecnica e con stili mischiati anche in una stessa traccia, l’autore sta cercando di farci capire come un sound maturo e ricercato, possa passarci sotto le orecchie come banale ed artificioso.
Agli ascoltatori l’ardua sentenza.
ETICHETTA
Morr Music
TRACKLIST
1 / 1 Legends / Nugroove TM 06:23
1 / 2 St. Moritz 06:35
1 / 3 Type Zwei 07:07
1 / 4 Non-Relations 06:07
2 / 1 Ment 06:51
2 / 2 70gr 06:19
2 / 3 Type Eins 08:15
2 / 4 Siemens.Bioport 07:25
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