iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Rumbero Mayor, Chano Pozo

Il meglio della produzione di Chano Pozo, El Tambor de Cuba, nella nuova raccolta targata Grosso Recordings

Era la sera del 2 dicembre del 1948, El Rio Bar nella 111th St and Lenox Avenue ad Harlem, New York. Sette colpi di pistola. Attimi drammatici, putiferio, avventori che fuggono terrorizzati. Resta sul pavimento un giovane di colore, ben vestito, dall’aspetto fiero, esanime in una pozza di sangue. Arriva la polizia, identifica il cadavere: Luciano Pozo González, 33 anni.

Ma chi era questo ragazzotto che tutti conoscevano come Chano? E come si era guadagnato a New York il soprannome El Tambor de Cuba?

E perché alle sue esequie giganti del jazz come Duke Ellington, Cab Calloway, Count Basie, Dizzy Gillespie e Tito Puente gli resero tributo?

E’ la spagnola Grosso Recordings a darci delle risposte più che esaurienti con la sua nuova pubblicazione. “Rumbero Mayor” è un doppio LP che raccoglie in 28 registrazioni il meglio della produzione di Chano Pozo, questo piccolo grande eroe misconosciuto del jazz afro-latino. Registrazioni in cui, a riprova di ciò, partecipò la crema di quel sound: da Arsenio Rodríguez a Dizzy Gillespie, da Machito a Miguelito Valdes, James Moody, Xavier Cugat e molti altri.
Questi brani raccontano letteralmente, e pressoché cronologicamente, la sua vita.

Pozo nacque nel 1915 a La Havana, Cuba. Di umilissime origini, povero e ribelle ma di spiccata ricettività artistica e culturale, approfondì sin da giovanissimo le proprie radici africane ed abbracciò l’ancestrale culto della Santeria e la venerazione di Chango, dio del tuono e del fuoco, che erano giunti e sopravvissuti nei Caraibi importati assieme agli schiavi in catene.

Grande amante, ballerino, cantante e percussionista, faceva la vita del dandy, svolgendo lavori umili di giorno ed esibendosi tutte le notti, fino ad affermarsi come uno dei migliori e più richiesti intrattenitori dell’isola, affascinante, virtuoso ed infaticabile suonatore di congas, all’epoca degli investimenti in casinò, hotel e night club della mafia italo-americana sull’isola.
Ma fu dopo che si trasferì ad Harlem nel 1947 che la sua figura divenne cruciale nella storia del jazz. Proprio in quegli anni, si affermavano i be-boppers, una nuova generazione di jazzisti neri, rivoluzionari, individualisti e spregiudicati, in aperto contrasto con la precedente stagione dello swing e delle grandi orchestre da sala da ballo.

Dizzy Gillespie, in particolare, stava svolgendo un lavoro di studio sul retaggio africano della propria musica, esaltando gli aspetti percussivi, ritmici e primitivi del jazz. Tutto ciò sgomentava la borghesia bianca e nera, ma creava un forte senso di comunità all’interno della ristretta cerchia dei musicisti con sensibilità anche politica affine. Cerchia nella quale Chano Pozo fu introdotto da un altro jazzista afro-caraibico, Mario Bauza, che lo presentò proprio a Gillespie.

Da questo incontro, che si risolse immediatamente in una collaborazione creativa e professionale, scaturì, seppur ancora in nuce, un nuovo corso della musica: l’incontro tra la rumba ed il bebop, con la fisicità quasi animalesca delle congas e delle percussioni afro-cubane che divenne uno dei tratti essenziali del futuro latin jazz. Di questo fugace momento di fusione e transizione, Pozo fu sicuramente una delle stelle più fulgide.

Tutto ciò è contenuto all’interno di questi due splendidi dischi. La Grosso Recordings, con la sua operazione di incessante ricerca e diffusione di gemme musicali del passato, si conferma ancora una volta una garanzia per gli amanti del suono latino e caraibico d’annata.

SIDE A
A1. Blen, Blen, Blen
A2. Ariñañara
A3. Paran Pan Pin
A4. Guagüina Yerabo
A5. Anana Boroco Tinde
A6. Muna Sanganfimba
A7. Conga De Los Dandys

SIDE B
B1. Nagüe
B2. Zarabanda
B3. Ampárame
B4. El Vendedor de Aves
5B. Tumbando Caña
B6. Tu Gallo Maria
B7. Seven Seven

SIDE C
C1. El Pin Pin
C2. No Sé Que Tienes
C3. Llora (No Puedo Más)
C4. Porqué Tu Sufres
C5. Cómetelo To’
C6. Pasó En Tampa (Wha’ You Say)
C7. Ya No Se Puede Rumbear

SIDE D
D1. Rumba En Swing
D2. Cubana-Be
D3. Cubana-Bop
D4. Manteca
D5. Tin Tin Deo
D6. Guarachi Güaro
D7. Boco Boco

Etichetta Label
Grosso Recordings

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

caribbean uptempo

George Dekker and The Mighty Megatons – Take Me Home (7”)

George Dekker è una stella minore nel firmamento del reggae: attivo sin dagli anni ’60, sia da solista che insieme al leggendario trio vocale dei Pioneers ha inciso tracce indelebili del rocksteady. George Dekker and The Mighty Megatons – Take Me Home (7”)

FUNKOOL ORCHESTRA – BOOGIE WITH YOUR BABY

Per anni l’iconica cartolina “James Brown ti protegge” firmata dalla crew di dj napoletani Funkool ha campeggiato nel soggiorno di casa dei miei. Che bei ricordi: il faccione sorridente e il capello impomatato del Signor Brown che benediceva –per l’appunto- pranzi e cene preparati da mammà.

LIFT IT UP VOL. IV – GLOBAL PLAYERS (VV.AA.)

Il Lift It Up Soundsystem è un duo tedesco di dj bizzarri e visionari che propone esclusivamente selezioni da storiche lacche a 78 giri. La loro collezione è una preziosa miniera di pop e folk proveniente da tutto il mondo: Nord America, India, Grecia, America Latina, Africa, Giappone.