La primavera non arriva e la voglia di rimanere tappati dentro un club maleodorante rimane tanta: fare tardi, bere, ascoltare buona musica e magari chiudersi dentro a un cesso malridotto non solo per pisciare. Proprio mentre esco da un suddetto bagno mi arriva tra le mani il singolo vinilico Just A Boy della neonata etichetta romana Porto Records.
A distanza di circa sei anni dal debutto del loro primo EP, targato dalla mai dimenticata Cantina del Rock, torno così a scrivere dei Big Mountain County. Inevitabilmente sono cambiate tante cose. La band si è evoluta: forse per strada ha perso un po’ di quell’ astiosità sonora degli esordi; anche se dall’altra parte dell’oceano mi è arrivata voce di una performance live leggendaria in quel dell’Annibale Fest in Firenze. Ora i fantastici quattro di Roma Est sono cresciuti e sono più belli. Hanno scoperto di piacere e sono ancora più seducenti. Nel singolo in questione prima ci calano in acide sonorità psichedeliche; poi ipnotizzati dallo sculettante lato b restiamo a cazzo dritto come in un affollato dancefloor funk disco dove bellissime sorelle si cimentano in un twerking selvaggio.
Questo singoletto vinilico stazionerà spesso nel mio box durante i dj-set della Musica Morta aspettando di rivedere in giro i Big Mountain County sopra qualche palco.
Voi non dimenticatevi di uscire, ridere, bere e fare casino; perché di questi tempi, in cui certe forze vogliono farci dimenticare la bellezza dello stare insieme, la musica rimane una delle poche vie per spezzare questo abbrutimento sociale.
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