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Recensione : Small Thing – Small Thing

Se poi arrivate a casa e vi trovate i Denver Broncos capirete molte cose (e chi non coglie la citazione è un reietto)

Come ebbe a dire Hank Scorpio – e non venitemi a dire che non sapete chi è – “Il mondo è fatto di piccole cose”. E band come questa di giovani e motivati ragazzi genovesi urlanti ed arrabbiati sono una di quelle piccole cose per la quali vale la pena vivere e sperare in qualcosa di dignitoso e, mi si perdoni il francesismo, affanculo la retorica.

Ma è del disco che il gruppo (forse) vorrebbe che parlassi e quindi ecco alcune mie umili annotazioni: si parte – dopo l’intro – con quattro sciabolate tese (Piccinini docet) di hardcore veloce e senza compromessi di cui la prima Wasted particolarmente efficace.

Il primo pezzo che esula dal contesto è Constant Faillure, più lungo dei precedenti, e nel quale emerga la suadente disperazione degli Husker Du; gli altri sono Refraction nel quale i fiati creano un’atmosfera alla Voodoo Glow Skulls, un’altra formazione che a me a senza ispirato una certa inquietudine di fondo (sarò io che sono strano) e Snakes che ha insito la furia malinconica dei primi Bad Religion. A me piace pure , e parecchio, Stray Dog, ma il perché non ve lo dico così potrete dirmi, anzi confermarmi, che di musica non ho mai capito un cazzo.

In conclusione a me gli Small Thing sembrano molto di più di un gruppo di hc melodico, anzi, se devo dire la mia, trovo che abbiano molto di più della virtuosa scuola del vecchio hardcore italiano (Kina, Raw Power, Negazione) che non di quella più friendly d’oltreoceano, in primis californiana, e la voce ieratica di Monica non fa che accrescere questa mia sensazione. L’ album in oggetto, insieme ad altri tanti bei prodotti simili per passione ed attitudine, esce per Flamingo Records e fa capo all’omonimo negozio genovese e, mi si permetta una piccola digressione sentimentale, vi dirò che se vi capita di andarci – e andateci perdio! – ci troverete la stessa atmosfera che c’era da Distorsioni, vale a dire il mio negozio di un tempo, chi le ha provate entrambe sa di cosa sto parlando, unica differenza Alberto ed Emi sono molto più belli di me.

P.S. : Lo sospettavo che eravate dei sorcini, d’altronde siete persone di buongusto.

Track List
1) Intro,
2) Wasted,
3) Lazy,
4) Pizza Revolution,
5) Straight To The Point,
6) Constant Failuure,
7) Stray Dog,
8) Questions,
9) Reach 4 The Sky,
10) Bloody Mary,
11) Refraction,
12) Snakes,
13) All About Me,
14) Outro

Recensione cassetta del 2017: https://www.iyezine.com/small-thing-really-its-not-big-deal

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