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Recensione : Levi Liquida

Liquida è un lavoro molto inusuale per l’Italia, e speriamo venga compreso ed amato come merita.

liquida

Levi è il progetto più recente del polistrumentista pesarese Damiano Simoncini, già nei Damien, Versailles, Maria Antonietta, e Melampus fra gli altri.

Liquida è la traduzione in parole ed emozioni di un percorso personale recente e difficile, dato che è stata diagnosticata una rara malattia a Damiano, che si è trovato a dover passare per momenti non semplici che ha messo qui in musica. I codici usati per riportare questa avventura sono molti e disparati, quasi tutti nell’alveo dell’elettronica, che qui non è un genere invalicabile ma un territorio nel quale esprimersi.

Liquida può anche essere inteso come un grande momento di calma e di raccolta di energie, soprattutto metafisiche, attraverso le quali può essere meglio.

Levi riesce a plasmare l’elettronica a suo piacimento attraverso una sensibilità musicale affatto comune, un sentire in primis sulla propria pelle alcune sensazioni potentissime e inesplicabili se non attraverso la musica. La quinta traccia, Arborrea, è forse una delle cose migliori e maggiormente rappresentative di questo disco, un crescendo di grazia e sintetizzatori, come se una foresta si stesse risvegliando tutta assieme e noi con essa, per un finale che è troncato così come le nostre emozioni. Si dipana un filo conduttore che è quello della lotta che si svolge dentro noi stessi, e che qui è descritta molto bene. Rimane persino difficile parlare di elettronica qui, perché usando questo termine si descriverebbe unicamente lo stato fisico, mentre qui tutto è su di un livello superiore. L

Liquida è un lavoro molto inusuale per l’Italia, e speriamo venga compreso ed amato come merita.

Rimane persino difficile parlare di elettronica qui, perché usando questo termine si descriverebbe unicamente lo stato fisico, mentre qui tutto è su di un livello superiore.

 

1.Lysa
2.Dawn/Dusk
3.Our Beautiful Mind
4.Cloudust
5.Arborea
6.Glass Skin

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