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Recensione : The Queen Is Dead Vol.1

Nuova rubrica che ho lo scopo di parlare di dischi che sono degni di nota, in maniera da superare la solita figura trita e ritrita della recensione. Se un disco è in questa rubrica non è per sminuirlo, ma è per poter parlare di più cose contemporaneamente in maniera colloquiale ed aperta ai commenti e suggerimenti.

Nuova rubrica che ho lo scopo di parlare di dischi che sono degni di nota, in maniera da superare la solita figura trita e ritrita della recensione. Se un disco è in questa rubrica non è per sminuirlo, ma è per poter parlare di più cose contemporaneamente in maniera colloquiale ed aperta ai commenti e suggerimenti.

Cominciamo con il nuovo disco dei pugliesi La Casta – In Aternvm – , uscito or ora per i tipi dell’etichetta di Arenzano, Argonauta Records. Il disco è una colata lavica di suoni bellissimi e nerissimi, un delirio di rumorose tenebre fra Converge, black metal e un tocco di crust, con visioni melodiche incredibili. I ragazzi pugliesi stupiscono per la potenza decadente e coinvolgente che riescono a far scaturire un secondo disco notevole, brutale e diretto per aspettare l’apocalisse.

 

 

 

Rimaniamo sempre in casa Argonauta Records per parlare del ritorno dei post metallici genovesi Naat – Fallen Oracles – , al loro secondo disco dopo l’omonimo del 2016. questo ultimo lavoro denota la loro maggiore maturità, anche se già il primo disco era molto buono, e viene ulteriormente ampliato il loro bagaglio musicale. Qui si viaggia fra post metal e post rock con una miscela personale ed originale, con lo scopo di condensare sensazione e spazi infiniti in un disco che va molto oltre la funzione di intrattenere, perché fa vedere mondi che sono lontani, ci sono momenti di grazia assoluta, Liquor per dire una canzone. Per chi vuole viaggiare molto lontano, un gruppo da tenere in assoluta considerazione.

 

 

 

Rimaniamo ancora in ambito Argonauta Records, le loro uscite mensili sono molte, e passiamo agli olandesi An Evening With Knives – Sense Of Gravity – , un’uscita che conferma la loro bravura a muoversi fra linee stoner, post rock e grunge. I lgruppo di Eindhoven sta compiendo un’evoluzione continua che non accenna a fermarsi, non si chiude negli steccati di un genere preciso e vola libero dove vuole, e con esso porta gli ascoltatori. Sense of Gravity è un disco che si fa sentire e risentire, dolce, potente, cattivo e salvifico. La potenza è sempre accompagnata ad una grande dose di melodia, e i ceselli funzionano perfettamente.

Grazie, a presto.

 

 

 

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