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Recensione : The Strange Flowers – Songs For Immaginary Movies

The Strange Flowers: Il primo fra i dieci album più belli del 2020, gli altri nove, probabilmente, devono ancora uscire

The Strange Flowers

Come diceva – saggiamente? – Lux Interior il momento in cui ascolti meglio la musica è quello nel quale viaggi in macchina. E la dimostrazione che il nostro vate avesse pressoché sempre ragione l’ho avuta con questo nuovo album degli Strange Flowers.

Chi mi segue sa quanto adori il combo pisano e – conseguenzialmente – quanto mi aspetti da un loro disco. E’ per questo motivo che appena arrivatomi a casa l’agognato pacchetto con le novità di Area Pirata sia stato il loro il primo album a finire sul piatto.

Ma è stato un ascolto forse troppo precipitoso e affrettato tanto da lasciarmi un po’ freddo, e a me loro non mi hanno mai lasciato freddo, tutt’altro. L’ho quindi momentaneamente accantonato ed ho atteso fino ad oggi per scrivere le mie impressioni ; ho aspettato di assimilarlo per bene e sono giunto ad una conclusione : è un discone, come sempre.

La formula vincente della band è maturata negli anni, facendo del quartetto toscano una vera e propria sicurezza. Il loro mix di psychedelia, pop, paisley underground, shoegaze e lirismo non può che toccare il cuore di chiunque ne abbia uno pulsante e ricettivo.

Citare un pezzo anziché un altro è , più che in altri casi, drammaticamente restrittivo; mi sono così imposto di ridurre il campo a quelle che ritengo essere le tre vette di un album che, comunque, dev’essere gustato nella sua interezza.

La prima perla è A Little Pain dove i Teardrop Explodes – ed anche il Julian Cope solista – incontrano i Dream Syndicate di Medicine Show, la seconda è B.B. Runs nella quale si odono gliSteepes meno acidi o gli Optic Nerve e la terza è Stormy Waters – in assoluto il mio pezzo preferito – un brano torrenzialmente pop che solo i primi Oasis erano in grado di produrre.

Come di consueto una nuova uscita degli Strange Flowers riduce ad altri nove gli album che compariranno nella mia top ten annuale; basta per dirvi quanto li ami?

P.S.: E non venitemi a dire che voi quando guidate – sopratutto percorrendo lo stesso identico itinerario – siete concentrati sul traffico perché, ne son certo, tutti o quasi hanno un pilota automatico che li porta sani e salvi a destinazione.

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Track List
1) Song of the Jungle,
2) Blue,
3) A Little Pain,
4) Cure Me,
5) Heal,
6) Supermodel,
7) B.B. Runs,
8) Anymore,
9) The Girl with the Moon in her Eyes,
10) Apocalyspe,
11) Jingle Jangle orning in the Outher Space,
12) Stormy Waters,
13) Children of the Drain

Etichetta Label
Area Pirata Records

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