Quanto mancano a voi i concerti da 1 a 10? A me 11.
Andrei a vedere pure un neo melodico napoletano se fossi anche lontanamente certo di provare quella socialità che solo un live può garantire.
Ed è proprio un live questo di cui sto per parlarvi, ovviamente pre covid. L’autore è Gianni TBAY e lo è andato a registrare a Birmingham a conferma di quanto la sua caratura sia da sempre di livello internazionale.
Sentitevi il suo inglese mentre presenta i pezzi, praticamente perfetto, ci andassi io fare sbellicare dalle risate tutti i presenti. Ma è dell’album che voglio parlarvi perché chi ha avuto la buona sorte di vedere il nostro dal vivo – nel mio caso più di una volta – sa con quale feeling sappia proporre i suoi pezzi il bluesman romano.
Se non lo avete mai visto appena sarà finito questo periodo rognoso mettete una pezza a questa lacuna; nel frattempo però non fatevi mancare questo disco se non altro per farvene una piccola idea.
Il mio pezzo preferito in scaletta è Injectors con il suo stomp selvaggio ma anche morbido, un ossimoro?
Può darsi ma prima di darmi del folle ascoltatelo. Imperdibile è pure il terzetto composto dalla carnalità esasperata di Hey, Crazy Mama, dal suono stropicciato e strascicato di Uncle’s Blues e dall’irruenza di The One Who Hurts You. Se il blues, nonostante abbia un secolo sul groppone, suona ancora attualissimo è grazie a dischi come questo.
Dubbiosi? Sto usando un’iperbole?
Bene compratevi questo album e, se mi sbaglio, vi autorizzo ad indirizzarmi ogni improperio umanamente concepibile.
Track List
1) I Dreamt of my Dog Last Night / Poor Bots Long Ways from Home,
2) Injectors,
3) Tucano Bar Club,
4) Spike Driver Blues,
5) Medium Size Star Bound,
6) Hey, Crazy Mama,
7) Uncle’s Blues,
8) (Ain’t Gonna Be) The One who Hurts You,
9) Tom Dooley