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Recensione : Rocker Ritz Come Il Fiume

Il lavoro d'esordio di Rocker Ritz, tra suggestioni letterarie, tradizione cantautoriale italiana e l'America profonda

Rocker Ritz Come il fiume

Agli animi tormentati, a chi non cerca consolazione, a chi non conosce il conforto dell’appartenenza al gregge e lo rifugge, ai dannati, agli eroici disillusi della vita giornaliera, a chi -prendendo in prestito le parole di Guccini- con fedi ed ossa rotta, ghignando se ne andrà pian pianino per sedersi lungo il fiume ad aspettare.
A loro si rivolgono gli otto brani che compongono questo album.

Esordisce da solista così il Rocker Ritz, dopo anni a scorrazzare sui palchi scalcinati della scena punk e rockabilly.

Al suo fianco, in veste di produttore e co-arrangiatore il fido compare Path, collega cantautore e agitatore di orecchie e coscienze con la sua etichetta Folk Beat Vendetta.

Traccia dopo traccia, la narrazione di Ritz scorre, flusso di coscienza narrato in prima persona, tra ricordi, sogni, amori, rabbie e nostalgie.

Suggestioni letterarie saldamente ancorate alla strada del quartiere, all’accadere ed al ripetersi quotidiano, alla noia del lavoro.
Le ascendenze stilistiche più evidenti sono il blues chitarristico, l’America profonda e polverosa, la musica d’autore italiana, il folk irlandese, le arie e il fascino del canto di tradizione anarchica: un lavoro ruvido e sporco, aspro e sofferto che si inserisce e brilla nel solco della rinascente ed interessantissima scena cantautoriale underground romana.

“Come il fiume” è una pentola nella quale ribolle sostanza e qualità, opera prima di una materia grezza che attendiamo affinata e maturata nelle prossime produzioni.

 

Track List
1) Fiume mio
2) Com’era
3) Cambia il corso del fiume
4) Io, noi, gli occhi
5) Canterò
6) 2070 lettera d’amore (hard times)
7) Fabbrica
8) Nina

 

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