Claudio Spinosa legge Alessandro Verri
Nella notte dura ( ancora
mia frigida amante)
fluorescenti ragnatele – tessute
di silenzi che saranno i miei-
sono frasi
di occhiaie violentate
-mi piace
specchiarmi nel tuo alito nero
-mi piace
parlare con la tua ora livida
( mia notte)
di nuovo
mi sento nuda stilla di pianto
abbandonata
sul sasso – aih! sul sasso
ecco: ora il bruco del tempo
rode
le foglie d’acanto regalatami
– alle sette.
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