Claudio Spinosa legge Lucia Centofanti
Peschiamo negli sguardi,
soffiamo nel vento
una voce di fondo,
quella che rimbomba
e riscatta le sue lacrime:
la musica da festa,
le parole mai udite,
come nascere in una Venere in pelliccia
con la sua bellezza scabrosa.
Siamo maledetti e maldestri,
recitiamo la nostra opera
su quattro tavole,
artisti spesso
per la nostra vita
sulla torre dei sogni e dei tormenti.