“Qui giace un poeta”
60 visite a tombe d’artista
Mi desto … è il viaggio letterario che mi chiama
C’è qualcosa di irrimediabilmente magico nella vita di un poeta: l’artista delle parole, il poeta coglie il senso profetico delle stagioni e lo tramuta in versi, allietando chi li sa ascoltare.
Ho letto “Qui giace un poeta. 60 visite a tombe d’artista” il volume appena uscito in libreria e edito da Jimenez Edizioni . Come era prevedibile, ne sono rimasta incantata.
Qui giace un poeta è un libro magico e spirituale ma al contempo umano e terreno. Alzi la mano se fra di noi non c’è qualcuno che non abbia mai pensato di recarsi a far visita al proprio scrittore o artista preferito!
Esistono le celebrazioni ufficiali, gli anniversari, le giornate dedicate e le mostre fotografiche ma penso che un pellegrinaggio nel luogo in cui riposa un personaggio amato sia decisamente un’esperienza unica, trascendentale e totalizzante. Sessanta viaggi letterari sulle tombe degli artisti e quindi nei cimiteri monumentali, nei camposanti in campagna o nei boschi oppure a strapiombo sui mari, gli oceani…, mi piace pensare che tutti questi siano dei luoghi surreali, avulsi da un alone di mistero e che suscitano sensazioni contrastanti e soggettive : amore, tristezza, stupore, nostalgia,…
Qui Giace un poeta è suddiviso in 3 parti: la prima dedicata alle tombe di scrittori e poeti. Nella seconda parte si compie una ricerca nostalgica di tutte quelle coppie storiche considerate inseparabili,cercando di ricostruirne il percorso post mortem. Nella terza ed ultima parte sono raccolti gli scritti di alcuni autori che hanno dedicato un pensiero alle tombe di artisti contemporanei e/o persone geniali e poco conosciute.
Le tombe d’artista, per citarne solo alcune, sono ad esempio quelle di : Jack Kerouac, François-René de Chateaubriand, Walt Whitman, Sandro Onofri, Edgar Allan Poe, Fabrizio De Andrè, Joe Strummer, Emily Brontë e Charlotte Brontë, Luigi Pirandello, Giacomo Leopardi, Camillo Sbarbaro Francesca Biamonti, Elio Vittorini…
Mi duole non citarli tutti ma, a quest’ora, la curiosità dovrebbe già assalirvi,… Mi dilungo solo per anticiparvi il viaggio letterario di due autori in particolare: il ricordo affettuoso e a tratti ironico di Tyler Keevil sulla tomba di Dylan Thomas, poeta gallese che visse soltanto trentanove anni e morì a New York il 9 novembre del 1953. É una vera e propria ricerca affannosa, quella che compie Keevil in Galles e per di più sotto una pioggia scrosciante … ma non dimentichiamo che la natura ebbe sempre un ruolo fondamentale nei versi di Thomas, quindi era d’obbligo una scenografia appropriata per la visita:
“Stiamo tornando dallaBoat House, la casa-studio di DylanThomas, lungo un sentiero che si affaccia sull’estuario del fiume Taf, e piove a dirotto, anzi, “piovono bastoni e vecchie signore” come dicono in Galles quando l’acqua viene giù a catinelle, espressione perfetta per il diluvio di oggi:spruzzi di pioggia sibilante,torrenziale, quasi biblica… […] La nebbiolina che sale dal fiume conferisce a ogni cosa un che di drammatico, quasi onirico, come se fossimo appena precipitati a Llareggub, nel mondo di Sotto il bosco di latte”
E poi il ricordo di Nicola Manuppelli su William Butler Yeats, il mistico irlandese che credeva nei folletti del bosco e contemplava la Cabala… Un racconto splendido e appassionato da parte di Manuppelli, proprio perché è un’esperienza di vita e al tempo stesso un’epifania:
“Ma io a quel punto ero come catturato da un incantesimo. Insomma, andare davanti alla tomba del mio poeta preferito non era più così morboso, sapere che ciò che lui era stato era lì, pochi metri sottoterra, era come stabilire una qualche forma di comunicazione”
“Yeats sembrava credere a tutto, perché tutto poteva essere un serbatoio per le parole, che lui riteneva l’unico bene sicuro”.
Diciamo pure che ritrovarsi davanti alla tomba di uno dei propri poeti preferiti può essere paragonato al ritrovamento del Sacro Graal, come il vecchio “Henry Jones Sr”ci ha insegnato … (quanto ci mancherai Sean…)
Storie di vita quelle che si leggono in Qui giace un poeta: di chi c’è ancora e di chi viene ricordato con gli occhi dell’amore, della passione e della riconoscenza. Sensazioni diverse per ognuno dei nostri protagonisti che da soli o in compagnia di parenti o amici decidono di compiere il Viaggio, il pellegrinaggio, spinti dalla forza del loro credo artistico e dalla gratitudine e dal rispetto verso quelli che sono stati dei maestri di vita.
Incredibili e avventurosi aneddoti vengono alla luce in queste 336 pagine per fondersi in un unico enorme ringraziamento collettivo all’interno del libro: grazie Maestri.
Mi desto
Mi desto dal leggero sonno solo
nel cuore della notte.
Tace intorno
la casa come vuota e laggiù brilla
silenzioso coi suoi lumi un porto.
Ma sì freddi e remoti son quei lumi
e sì grande è il silenzio nella casa
che mi levo sui gomiti in ascolto.
Improvviso terrore mi sospende
il fiato e allarga nella notte gli occhi:
separata dal resto della casa
separata dal resto della terra
è la mia vita ed io son solo al mondo.
Poi il ricordo delle vie consuete
e dei nomi e dei volti quotidiani
riemerge dal sonno,
e di me sorridendo mi riadagio.
Ma, svanita col sonno la paura,
un gelo in fondo all’anima mi resta.
Ch’io cammino fra gli uomini guardando
attentamente coi miei occhi ognuno,
curioso di lor ma come estraneo.
Ed alcuno non ho nelle cui mani
metter le mani con fiducia piena
e col quale di me dimenticarmi.
Tal che se l’acque e gli alberi non fossero
e tutto il mondo muto delle cose
che accompagna il mio viver sulla terra,
io penso che morrei di solitudine.
Or questo camminare fra gli estranei
questo vuoto d’intorno m’impaura
e la certezza che sarà per sempre.
Ma restan gli occhi crudelmente asciutti
In ricordo di Camillo Sbarbaro.
Santa Margherita Ligure 12 gennaio 1888- Savona 31 ottobre 1967
Cimitero Comunale di Spotorno
Un libro magico, profondo, unico
Edito da: Edizioni Jimenez
Pagine: 336
Prezzo: 20 €
I edizione: ottobre 2020