Gli Angeli: mai nome forse fu più ingannevole, per descrivere un monicker che vedeva in formazione ben due ex membri dei Negazione (Roberto “Tax” Farano alla chitarra e al songwriting, Maximino Ferrusi alla batteria) a cui dava man forte Marco Conti al basso.
Di “angelico” in questo album, originariamente uscito agli inizi del 1999, non c’è proprio nulla. E oggi, a distanza di 22 anni, la benemerita Area Pirata si è incaricata di effettuare la ristampa di questo disco, “Voglio di più” (uscita il 10 maggio) per la prima volta in assoluto in formato vinilico (in 500 copie, di cui 200 colorate di rosso splatter) e quindi questa reissue rappresenta l’occasione perfetta per (ri)scoprire e (ri)ascoltare questa valida rock ‘n’ roll band formatasi a Torino nel 1996, e autrice di soli due album: un omonimo nel 1997 e, appunto, il summenzionato “Voglio di più“.
L’esperienza di suonare hardcore punk senza compromessi in band come i Negazione, i Declino e gli Indigesti è stata una avventura totalizzante che lascia il segno dentro chi ha fatto parte di quel sogno indipendente (quando la scena HC torinese è stata unanimemente riconosciuta come una delle migliori fucine di gruppi hardcore a livello europeo, negli anni Ottanta) e la voglia di un ritorno alle origini si manifestò in Farano e Ferrusi che, dopo avere tentato diverse avventure (Fluxus, Persiana Jones e composizione di colonne sonore) tornarono sui loro passi e reclutarono al basso Luca Marzello per dare vita a un nuovo combo, gli Angeli, in cui le sonorità tornarono a essere decisamente dure, e in cui echi del passato hc/punk tornavano inevitabilmente a galla nel sound del trio. Dopo l’esordio, “Angeli“, segnato da testi scritti quasi esclusivamente in inglese e caratterizzato da sonorità affini all’hardcore (ma che strizzavano l’occhio a un crossover con certo metal) che li portò ad aprire per i NOFX a Torino (e per i Foo Fighters a Milano) arivò il secondo LP, “Voglio di più” (pubblicato su Freeland Records) gli Angeli cambiarono bassista e aprirono il loro rock ‘n’ roll viscerale alla lingua italiana e a influenze oltreoceano, con un orecchio di riguardo all’alternative rock in voga in quegli anni, e anche alla scena di Seattle e sonorità del movimento “grunge”, che all’epoca (1998) aveva già imboccato il viale del tramonto.
Liriche ricolme di nichilismo, rabbia, disillusione, frustrazione e disperazione, e non poteva essere altrimenti, visto che il punto di riferimento sonico e lirico di quel disco sembrava incentrato sul mal de vivre che impregnava l’arte di un Kurt Cobain disincantato e fagocitato dal music business, ed è soprattutto l’influenza dei Nirvana a farsi sentire nel cantato abrasivo di Farano. Registrato nei francesi Black Box Studios, “Voglio di più” è un disco che fin dalle prime note colpiva l’ascoltatore con pezzi veloci e adrenalinici, senza fronzoli e carichi tanto della maturità melodica degli Hüsker Dü quanto del sudiciume noise à la Melvins e della “teenage angst” tanto cara (ahinoi) a chi ha deciso di morire giovane e bruciare subito, anziché spegnersi lentamente. E brani come la title track, “Niente per me“, “Vivo“, “Non contate su di me“, “Con le mie scuse“, “Capirai“, “Breakfast in hell” e “Cazzi miei” sono lì a testimoniarlo (e in questa traccia conclusiva Farano cita direttamente “Nevermind”).
Dopo questo Lp, gli Angeli fecero giusto in tempo a inaugurare il noto locale torinese Hiroshima Mon Amour con un concerto, prima di sciogliersi alla fine del 1999. Musica che non è sopravvissuta al nuovo millennio (come il grunge, del resto) ma che, a distanza di oltre vent’anni, non ha perso un briciolo della potenza e del lucido furore originari. Hanno avuto, probabilmente, la sfiga di capitare nel momento storico sbagliato, nel bel mezzo del “corporate punk” di metà anni Novanta, in cui band come Green Day, NOFX, Rancid e Offspring (a questi ultimi sembrano avvicinarsi, a livello sonoro, pezzi come “Facce sconosciute” e “Il mondo nuovo”) erano in testa alle classifiche, ma il loro “revival” che parlava di disimpegno cazzone e faceva breccia nell’entusiasmo brufoloso dei teenagers da McDonald’s non aveva niente a che fare con lo spessore della musica e dei testi degli Angeli. Un disco da rivalutare, a suo modo protagonista del fervore artistico di una stagione del rock italiano (gli anni Novanta in cui la scena punk e hardcore era ancora viva, e dove, parallelamente, germogliò la scena indipendente, che produsse i CSI, i Marlene Kuntz, i primi Afterhours, gli Scisma, il Santo Niente, i Karma, i Fluxus, i Massimo Volume, gli One Dimensional Man, Amerigo Verardi, Wolfango, (P)itch, Antennah, Sux!, Moltheni, Cesare Basile, Cristina Donà, Interno 17, i primi Timoria, i Jennifer Gentle, i Ritmo Tribale, i Verdena…) forse irripetibile.
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TRACKLIST
1. Voglio Di Più
2. Niente Per Me
3. Vivo
4. Non Contate Su Di Me
5. Facce Sconosciute
6. Capirai
7. Il Mondo Nuovo
8. Con Le Mie Scuse
9. Breakfast In Hell
10. Rock ’N’ Roll
11. Cazzi Miei
CREDITS
Produced by Freeland Records in 1999
Reissue by Area Pirata Records in 2021
Produced by Iain Burgess
Recorded and mixed at Black Box Studios, France
Mastered at Orfan Records
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