iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Wooden Fields – Wooden Fields

I Wooden Fileds sono un trio con un certo pedigree, ma fondamentalmente sono tre amici che amano molto la musica e che la suonano molto bene.

I Wooden Fileds sono un trio con un certo pedigree, ma fondamentalmente sono tre amici che amano molto la musica e che la suonano molto bene. I componenti sono Sartez Faraj  nei Three Seasons e Mouth Of Clay, il bassista dei Sienea Root Sam Riffer e alla batteria Fredrik Jansson Punkka già sentito negli Witchcraft e negli Angel Witch.

Con queste premesse il gruppo parte già molto bene, e lo conferma con la musica un hard rock stoner con venature southern rock, scritto molto bene, suonato con uno stile ed una classe cristallina, per un risultato molto buono.

Il disco è un tuffo in certe atmosfere ormai quasi dimenticate in questa era digitale, non è che prima si stava meglio, ma certa musica in stile anni settanta ha davvero una marcia in più, mischiando benzina e sudore, riffs e ritmiche pesanti, e i Wooden Fields ce lo ricordano molto bene. Il disco ha anche un quid di sensuale, di sinuoso, una dolcezza che si esprime a durezza e giri di chitarra e batteria.

Certamente il talento e l’esperienza dei componenti è fondamentale, e qui i tre si esprimono divertendosi che è la maniera migliore per fare musica in maniera costruttiva. Certamente in Svezia si ha nel cuore un certo tipo di suono che appunto i Siena Root hanno contribuito a portare a galla, un hard rock che parte dai Kiss e arriva ai giorni nostri, lambendo il sud degli Stati Uniti e le grandi città del nord negli anni settanta.

I Wooden Fields trovano una moltitudine di soluzioni sonore, basta ascoltare una canzone come Don’t Be a Fool per poter comprendere appieno la grandezza di questo gruppo, che è al disco di debutto, ma in realtà è l’inizio di una nuova avventura sonora per musicisti con una grande esperienza alle spalle e desiderio di fare musica in una certa maniera.

Il gruppo e la sua musica sono costruiti per essere gustati dal vivo, cosa che si spera essere molto prossima, in questa parvenza di normalità musicale.

Un disco di grande valore, divertente, caldo e possente, come non se ne sentiva da tempo.

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

The Queen Is Dead Volume 129 – Reese, Zed & Dalia Nera, Deep Valley Blues.

Come capita sempre più spesso, non per nazionalismo ma perché in Italia nell’underground ci sono ottime cose, in questa puntata ci sono tre gruppi italiani : si parte con i vicentini Reese e il loro post hardcore misto ad emo, seguono i siciliani Zed & Dalia Nera che sono un gradito ritorno, e chiude l’heavy blues maledetto dei calabresi Deep Valley Blues.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP