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Recensione : Deep Valley Blues – Iii

I Deep Valley Blues sono un gruppo calabrese di stoner metal fra i più solidi e potenti fra quelli in circolazione. Nati a Catanzaro per volontà di Umberto Arena e Giandomenico Sestito con l'intenzione di fare del bel rumore ci sono riusciti e i loro dischi ne sono la piena testimonianza.

I Deep Valley Blues sono un gruppo calabrese di stoner metal fra i più solidi e potenti fra quelli in circolazione. Nati a Catanzaro per volontà di Umberto Arena e Giandomenico Sestito con l’intenzione di fare del bel rumore ci sono riusciti e i loro dischi ne sono la piena testimonianza.

Il loro suono parte dallo stoner maggiormente legato al gusto americano con una forte componente southern mediata da un gusto psichedelico italiano. III è un disco figlio dei tempi difficili nei quali viviamo, nasce e cresce in una pandemia, ed infatti sarebbe dovuto uscire prima, ma la situazione la conosciamo tutti purtroppo. III è il loro terzo lavoro ed è un viaggio nelle droghe, negli abusi e nelle nostre teste, attraverso un suono potente ed incalzante.

Ci sono molte cose in III, a partire da una produzione all’altezza che mette perfettamente in risalto il gruppo, un suono che spazia benissimo tra stoner, sludge, southern e blues. Ecco, il blues spiega anche molto bene la loro maniera di raccontare le cose, tra una consapevolezza di non potersi salvare, ed una lotta estremamente dura nel cercare di stare a galla. Il gruppo è molto capace e anche molto umile, in costante ascesa musicale e con molta tranquillità sono diventati uno dei migliori gruppi italiani nell’ambito della musica pesante.

Hanno un ritmo, un modo di ruotare nello spazio come gruppo grazie alla loro fisica musicale che li rende molto interessanti. Le ispirazioni per i testi sono molteplici e tutte degne di grande interesse, a partire da un ragionamento scevro di pregiudizi sulle droghe e i loro effetti. Queste nostre compagne di vita non sono mai studiate a fondo nei diversi effetti su ognuno di noi, e non si limitano ad essere solo quelle canoniche, sono molte di più. Disco della maturità ? No, perché la loro evoluzione è continua, figlia del grande amore che questi ragazzi hanno nel fare musica e nel far ascoltare qualcosa di molto interessante ai loro simili. Raramente un disco stoner ha questa profondità, questo incontrare diverse radici nel suo percorso sotterraneo e più profondo.

III è un disco che nasce da sentimenti forti e profondi, messi in musica da un gruppo che sa come fare stoner e tanto altro, con una grande appartenenza alla sterminata famiglia del blues altro. Un lavoro molto potente e che si fa riascoltare moltissime volte, una delle cime migliori dello stoner italiano degli ultimi tempi.

Notevolissima la traccia Maschere cantata in italiano e in inglese, che rende benissimo quanto siano validi i Deep  Valley Blues.

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