Sothiac è un collettivo con base a Londra, di cui ci siamo già occupati in questa webzine, che parte dal jazz più libero per arrivare ad un ambient decostruito veramente particolare, un racconto per suoni e rumori molto particolare. Superluna è un loro disco uscito nel maggio 2020 per la 33 Jazz Records, scritto durante la chiusura dovuta alla pandemia, ed è una collaborazione con Paul Jolly che suona qui il clarinetto basso ed il sassofono.
I Sothiac si sono incontrati per la prima volta con Paul Jolly alla serata di natale del 2019 del Vortex Jazz Club di Londra, dove hanno suonato con Thurston Moore fra il pubblico. La loro collaborazione ha portato a Superluna, masterizzato a Londra presso gli Abbey Studios e ora uscito in una gran bella edizione in vinile 180 grammi. Superluna è un lavoro originariamente uscito con due tracce, e ora su vinile se ne aggiunge una terza in esclusiva per questa edizione. Jazz, Sunn O)))) , ambient, tenebre, luce e liquidi sonori, con la voce di Pat Moonchy che compie alterazioni alchemiche in equilibrio su mondi differenti, dove le tenebre sono il pasto di giganti dormienti da eoni, dove lo stato gassoso è la norma e l’umanità l’eccezione.
La particolarità dei Sothiac è di fare musica estrema con grande classe, senza voler farsi capire da una sola entità di apprezzatori musicali, ma cercando di ampliare il più possibile il discorso, anche grazie ad un massiccio ricorso agli audiovisivi che sono sono parte integrante della loro poetica. Infatti la seconda traccia di Superluna è la colonna sonora di un lavoro di Lino Baudano, audace film maker che con questa sua produzione è stato selezionato per la Biennale di Venezia del 2021 da parte della Biennale Austria.
Tre fasi da sentire e risentire, per addentrarsi in territori sconosciuti che tali rimarranno al nostro passaggio, per scoprire qualcosa che va oltre la musica.
Nuova avventura solista per il chitarrista e tastierista dei Sadist, Tommy Talamanca in collaborazione con la cantante e maestra di canto Gloria Rossi. Atopia esce per Nadir Music ed è un disco estremamente raffinato, composto e prodotto molto bene e con originalità, anche grazie al grandissimo talento dei musicisti coinvolti. Il talento da solo però non basta, bisogna fare musica interessante e non è facile farla, ma qui si sentono canzoni che spingono l’ascoltatore a continuare l’ascolto grazie ad un metal rock intelligentemente sospeso tra pop e prog, con belle melodie valorizzate dal cantato di Gloria.
Ci sono anche pezzi strumentali dove Tommy da libero sfogo a quella musica magica e spaziale che ha già fatto con i Sadist e che qui fa capire quanta importanza abbia il chitarrista tastierista all’interno del gruppo ligure. Tommy compone suona e produce tutto il disco, coadiuvato da Gloria Rossi che è una grande scoperta, ha un cantato molto fine e molto potente al tempo stesso, bilanciato e adeguato alle visioni musicali di Talamanca che sono così vaste e vivide che formano universi a loro stanti.
Un disco molto interessante e che fa viaggiare lontano l’ascoltatore, con una qualità davvero alta, cosa assai rara di questi tempi. I brani sono 11, tra cui due pezzi dei Sadist, Fog e Holy, riarrangiati e suonati da capo da Tommy e Gloria, e sono bellissime come le altre nove tracce.
Sogno, poesia in un’ottica ora tenebrosa ora con più luce, un lavoro complesso e stratificato tutto da sentire e da gustare.
Durante le diverse chiusure dovute alla pandemia di coronavirus, molti musicisti si sono chiesti cosa potessero fare o suonare, visto che non si sapeva bene come sarebbe andata a finire.
Chris Laney al secolo Ulf Lennart Larsson che milita nei Pretty Maids e ha militato in tante altre formazione si rimette a vedere pellicole degli anni ottanta e novanta, come E.T. o Mad Max, e gli viene in mente di suonare un rifacimento rock di Pop Goes My Heart dal film Scrivimi Una Canzone con Hugh Grant, e la manda al batterista danese Allan Sørensen dei Royal Hunt anche lui contento di suonare canzoni da colonne sonore famose ed iconiche. Il divertimento prende piede e vengono presto coinvolti altri notevoli musicisti come Björn “Speed” Strid dei Night Flight Orchestra e Soilwork, Linnéa Vikström dei Therion e Ronni Atkins, Morten Sandager ex Pretty Maids, Pontus Egberg che suona con King Diamond, e Pontus Norgren degli Hammerfall.
Esce così The Soundtrack Of Your Life Volume 1, composto da rifacimenti di canzone tratte da colonne sonore anni ottanta, ristampato ora da Atomic Fire Records con una canzone bonus rispetto all’edizione precedente. Il secondo volume Soundtrack Of Your LIfe Volume 2 è arrivato all’inizio del 2022 e sviscera i maggiori successi degli anni novanta, come ( You Drive Me ) Crazy dall’omonimo film, Venus o la bellissima I’ve Been Thinking About You.
I musicisti coinvolti sono di gran classe e lo mostrano in ogni canzone, ci sono interpretazioni possenti, arricchite sempre da qualche particolare in più che rende la canzone molto bella forse più dell’originale per noi amanti delle note pesanti, La chiave della reinterpretazione è l’hard rock e l’aor nelle loro accezioni migliori, tutti si divertono e lo si percepisce molto bene da come vengono fuori le canzoni, e si diverte molto anche l’ascoltatore.
Più che un’operazione nostalgia è una rielaborazione in chiave hard rock di un substrato comune e che suscita entusiasmo anche dopo tanti anni, e gli At The Movies ce lo hanno ricordato con due dischi che si fanno ascoltare molto volentieri e che hanno un gusto maledettamente buono.
Ultimo disco per questa puntata, andiamo in Francia e più precisamente in Normandia per un debutto incisivo e molto bello, ovvero Inner Temple dei Cosmic Order in uscita per Argonauta Records. La loro proposta musicale è molto variegata e non verte su di un genere ben preciso, spazia molto bene fra post rock, stoner e prog, con un immaginario che si avvicina al movimento steampunk. Melodie, composizioni prog, movimenti sonori che partono dal grunge per poi andare nei presi delle navicelle Tool e Alice In Chains, perché siamo sempre vicini a certi momenti storici.
Anni fa, quando il grunge era in fermento ed esso stesso aveva solide radici hard rock, vi furono gruppi che cominciarono qualcosa di molto personale, riuscendo a creare qualcosa di nuovo come i Tool o i primi Pearl Jam, cioè un qualcosa di nuovo e visionario che partiva però dalla base comune dell’hard rock.
Tutto questo lo ritroviamo nei Cosmic Order, che sono un gruppo che possiede quanto sopra e riesce a metterlo in musica, con quel pathos e quelle tempistiche che coinvolgono subito, a cavallo fra vari generi con lo scopo di dare benzina al cervello umano facendolo lavorare. Non è facile né comune ascoltare dischi come Inner Temple, con i suoi tempi ben organizzati e tantissimo momenti notevoli, una produzione limpida e un incedere sonoro che è personale e non può lasciare indifferenti.
Prendiamo ad esempio una canzone come Hopeless Dance, molto rappresentativa di ciò che sa fare il gruppo di Rouen, dove si fondono tantissimi elementi ma che è soprattutto farina del sacco del gruppo, con un uso molto sapiente delle tastiere per creare un’atmosfera sospesa e tenebrosa che poi sboccia in momenti melodici molto belli.
Un disco con una scrittura musicale profonda e preziosa, che prende alla gola i golosi di emozioni sonore, un grandissimo debutto.