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Recensione : The Queen Is Dead Volume 48 – Annozero \ Bedsore – Mortal Incarnation

Annozero e Bedsore & Mortal Incarnation: Nuovo ep intitolato " Bile " per i torinesi Annozero su Scatti Vorticosi Records.

Annozero \ Bedsore - Mortal Incarnation

Annozero

Nuovo ep intitolato ” Bile ” per i torinesi Annozero su Scatti Vorticosi Records. Gli Annozero si sono formati da membri di Concrete Block, Black Wings Of Destiny e Sickhead. Questa è la loro seconda uscita dopo l’altro ep ” Catarsi ” del 2020 sempre su Scatti Vorticosi Records.

La cifra musicale degli Annozero è un hardcore punk con influenze metal cantato in italiano, molto ben bilanciato, duro e al contempo melodico, con testi bellissimi e una struttura musicale pronta per essere esaltata dal vivo, che è la loro dimensione naturale. Gli Annozero attingono alla migliore tradizione hardcore punk italiana, la fondono con un metal hardcore in pieno stile New York anno novanta e riescono a dare un’angolazione molto particolare. Il suono, come i testi, è molto maturo, prodotto bene, pieno e corposo, e piacerà sia a fan dell’hardcore punk sia a quei metallari che sono in zona thrash metal e qui hanno le loro radici.

I brani sono pugni in faccia, immediatezza riesce a fare rima con un lavoro importante di cura del particolare, e gli Annozero hanno un groove tutto loro e di un livello superiore. Bei ospiti presenti sul disco come Franz Goria già nei Fluxus e nei Petrol per la canzone d’apertura, Domenico Mungo in ” Automa ” e Alessandro Zigliani dei Behind The Screen nella cover dei Sickhead ” Annozero ” eseguita dal vivo in studio, che rende molto bene il loro tiro dal vivo.

Un ep molto bello e con tanto da scoprire che rinverdisce i fasti nostrani dell’hardcore metal che tanta bellezza ci ha dato in passato e che è ancora qui in questo disco che ha anche un sapore cyberpunk , soprattutto per come tratta l’essere umano.

 

Bedsore \ Mortal Incarnation

Bestiale split su 20 Buck Spin fra gli italiani Bedsore e i nipponici Mortal Incarnation, ognuno con una traccia oltre il 15 minuti. I romani Bedsore esordirono nel 2018 con un album omonimo per dare poi alle stampe nel 2020 il capolavoro allucinatorio ” Hypnagogic Hallucinations ” un disco che come un monolite alieno lovecraftiano visita spesso i nostri sogni. Lovecraft, incubi antichi, death metal nero e molto tecnico per un qualcosa che non abbiamo ancora sentito e che evolve disco dopo disco, come possiamo ascoltare in questa traccia che può benissimo essere considerata opera a sé stante tanto è particolare e gigantesca.

Oltre quindici minuti di allucinazioni metal e prog, non si torna mai indietro, non c’è ricircolo ma continua progressione in forme che creano disagio alla natura umana, e sono bellissime. Il death metal tecnico, definizione quanto mai stretta, dei Bedsore ti esplode nel cervello come un trip, lisergico scatta in cielo e tu con esso, completamente diverso da quello che abbiamo ascoltato fino ad ora. Prog, death metal, doom, noise, tutto fatto benissimo, un’allucinata allucinazione. Sono uno dei maggiori gruppi metal nel nostro paese, e per ora se ne sono accorti più all’estero ma si può sempre rimediare.

L’altra metà dell’acido è opera dei giapponesi Mortal Incarnation, che riescono a stare per poco sotto i quindici minuti, con una cavalcata sonora più grezza e epica dei Bedsore, anche loro dalle parti del death metal tecnico con delle tastiere grandiose, con una costruzione sonora tipo Atheist ma siamo comunque oltre . Di loro stupiscono tante cose, ma soprattutto la capacità di cambiare ritmo in maniera repentina ma armoniosa senza staccare troppo dando sempre continuità anche nella diversità. La loro traccia è stilisticamente più omogenea rispetto a quella dei Bedsore anche perché i due stili differiscono fra loro, e anche questa lunga traccia è grandiosa.

Death Metal psichedelico e fortemente visionario, come un paesaggio alieno che nasconde insidie sconosciute ma che attrae senza possibilità di fuga. Questo pezzo è un piccolo capolavoro, come è fantastico questo split, due differenti visioni di quella bellissima allucinazione sonora nata dal death metal tecnico e che guarda al cielo piuttosto che sottoterra.

Qualcosa di decisamente diverso e visionario.

 

 

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