Il libro scritto da Geoff White è forse l’unico libro letto dal sottoscritto che riesce a coinvolgere nella lettura sia persone già sul pezzo e neofiti dell’ hacking.
Autore, oratore, giornalista investigativo e creatore di podcast Geoff White è tra i principali specialisti di tecnologia del Regno Unito, lavora per la BBC, Channel 4 News, The Sunday Times e molti altri. In una carriera durata 20 anni, si è occupato dell’hacking elettorale, del dark web, del commercio di dati personali e dell’emergere del crimine informatico come una delle principali minacce alla società moderna.
Diciamo non proprio l’ultimo ecco.
Il libro parte dal 1969 con una rivista flower power “Whole Earth Catalog” una rivista che promuoveva uno stile di vita al di fuori del mainstream. Dal 1985 fu messa online fu il bullettin board preferito dalla contro-cultura della West Coast. Del gruppo faceva parte anche un tal John Perry Barlow (lo conosciamo?).
White fa un ottimo lavoro nel coprire gli eventi di hacking, ad esempio l’hacking Sony, il virus WannaCry, vari attacchi DDOS (Distributed Denial of Service), le fughe di notizie di Edward Snowden e il coinvolgimento russo nelle elezioni degli Stati Uniti del 2016.
Le tappe di questo libro si possono sintetizzare in: estorsione digitale, i tuoi dati in vendita, oltre il darkweb (ormai sorpassato da telegram), la macchina dell’odio, i dati come armi. hackerare le elezioni.
I meccanismi dei crimini informatici sono complessi, il buon Geoff ci spiega le parti più complesse anche grazie a di interviste ai protagonisti. Molto spesso queste tattiche informatiche sono state usate anche da nazioni (vedi Russia ?) per fare soldi, paralizzare stati, o cercare di spostare voti.
E’ veramente un bel libro, svela, magari non a tutti, come il potere di un certo hacking è non individuabile e eccessivamente potente.
Il libro, per fortuna, è quasi privo di gergo, mettendo in primo piano le persone coinvolte piuttosto che la tecnologia.
È vivace, perspicace e, spesso, allarmante.