Ci ha lasciati, a 62 anni, anche Van Christian, musicista originario di Tucson (Arizona). Era afflitto, da diverso tempo, da problemi cardiaci.
Nato il 4 luglio e morto il 5 luglio, a un solo giorno di distanza dal suo compleanno, Van Christian è stato un performer rispettato e stimato all’interno della scena desert rock americana, personaggio umile, anti-rockstar e iconoclasta, protagonista soprattutto della scena punk e post-punk di Tucson e della comunità del Paisley Underground, movimento underground rock sviluppatosi nella vicina California nella prima metà degli anni Ottanta, al quale lui ha dato un importante contributo, prima fondando nel 1979 i Serfers (dei quali, inizialmente, è stato batterista) che in seguito cambiarono nome in Green on Red, e poi diventando, nel 1981, chitarrista e frontman dei Naked Prey, con cui ha registrato cinque studio album e tre Ep all’insegna di un matrimonio sonoro tra ruvido country rock e folk rock distorto, ottenendo un certo seguito in Europa, prima che la band congelasse le sue attività dalla fine degli anni Novanta a oggi, salvo occasionali reunion, e prendendo parte anche a diversi side projects. Il lungo silenzio discografico del songwriter era stato interrotto nel 2013 dal debutto solista, “Party of One“, pubblicato dalla label italiana Lostunes Records.