C’è qualcosa di drammaticamente essenziale che il rock’n’roll ha un po’ smarrito nel corso degli anni: la capacità di “spaventare”, di essere iconoclasta e pericoloso.
Per riportare la nostra musica a quella che è una fra le sue principali priorità servono band sfacciate e rumorose, insomma dei veri e propri delinquenti. Ma che siano delinquenti di nome e di fatto ed abbiano quello che occorre per esserlo: attitudine, postura, mentalità.
Queste caratteristiche che ho appena elencato sono spesso presenti in gruppi formatisi alla “periferia dell’impero”, provenienti dalle nostra provincia annoiata e con poca (nessuna) voglia di scendere a compromessi. A questa genia di adorabili mascalzoni si può ascrivere il combo oggetto di questa mia recensione, una combriccola di ragazzi cresciuti con la musica più meravigliosa e temibile che esista: il punk’n’roll.
Questa loro nuova fatica la aprono mettendo immediatamente le carte in tavola con un pezzo alla Dead Boys come Delinquent a cui fanno seguito Can’t You See Me che ricorda una band da me amatissima come i Briefs, l’anthemica Love O, Miss No Fun ammantata di atmosfere scandinave alla Hellacopters e What About You dalle influenze palesemente radio birdmaniane .
Ma è con Make No Sense che i Delinquents raggiungono il vertice più alto di questo disco, ascoltandola scoprirete il perché di questa mia asserzione. Scorrendo l’ intera scaletta scoprirete quanto aleggino sul suono dei nostri le influenze – pregevolissime – di band australiane come i Cosmic Psychos o di gruppi appena più recenti quali Devil Dogs e Teengenerate.
Diamo un’ occhiata, ed un ascolto, alle realtà di casa nostra, non per sciovinismo, ma perché ne vale spesso la pena, questo album ne è una delle più lampanti dimostrazioni.