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Recensione : The Queen Is Dead Volume 73 – Herida Profunda \ Human Cull \ Ghost:Whale \ Eremo

Puntata all'insegna della musica violenta, grezza e sucida. Si comincia con il grind crust dei polacchi Herida Profunda, qui alla loro seconda prova su lunga distanza. Secondo gruppo e sempre grindcore di altissimo livello con gli ingelsi Human Cull, grindcore alla britannica senza compromessi. Si continua con il debutto ei belgi Ghost:Whale con una formazione inusuale che vede due bassi ed un batteria. Chiudiamo con i milanesi Eremo, scoperti per caso e subito amatissimi.

The Queen Is Dead Volume 73 - Herida Profunda \ Human Cull \ Ghost:Whale \ Eremo

Puntata all’insegna della musica violenta, grezza e sucida. Si comincia con il grind crust dei polacchi Herida Profunda, qui alla loro seconda prova su lunga distanza. Secondo gruppo e sempre grindcore di altissimo livello con gli ingelsi Human Cull, grindcore alla britannica senza compromessi. Si continua con il debutto ei belgi Ghost:Whale con una formazione inusuale che vede due bassi ed un batteria. Chiudiamo con i milanesi Eremo, scoperti per caso e subito amatissimi.

HERIDA PROFUNDA

Storico gruppo polacco di grindcore crust, sono tornati con la loro nuova uscita “ Power to the people “ pubblicata in formato lp da 7 Degrees Records (Europe), 783 Punx (UK), Wise Grinds Records e To Live a Lie (US), mentre il formato cd sarà rilasciato da 783 Punx (UK) e Give Praise Records (USA).

Il collettivo polacco è fautore di un suono sporco, molto veloce ed aggressivo in grado di unire quanto di meglio si possa trovare nei due stili. Il gruppo è attivo dal 2012 e questo è però soltanto la loro seconda uscita, e come la prima è di alta qualità, e non importa che escano poco, questo anche in ottica di doversi allontanare un po’ dalla solita ottica consumista di dover far uscire dischi su dischi. “ Power to the people “ è un’energica chiamata alle azioni dirette, per agire direttamente contro la corruzione e lo schifo di chi ci governa.

Il suono è influenzato in maniera importante dall’hardcore punk e anche lo spirito è quello del do it yourself in tutte le sue sfaccettature a partire dalla produzione del disco per arrivare alla visione politica. Il disco è un ottimo manifesto del grind crust nel 2022, l’approccio è violento il giusto, essendoci anche dei mid tempos davvero ben fatti, e si sente chiaramente che il gruppo ha le idee molto chiare ed è uno dei gruppi migliori da poter ascoltare in questo ambito. Gli Herida Profunda meritano ancora maggior supporto per il fatto di essere contro in un paese come la Polonia certamente non facile.

E fanno rumore fatto benissimo.

HUMAN CULL

Tornano i grinders inglesi Human Cull con la loro terza prova “ To weep for unconquered worlds”prodotto da 7Degrees Records, 783punx, Circus Of The Macabre Records, Psychocontrol Records e Loner Cult Records, unite nella cospirazione Diy.

Gli inglesi di Bristol portano avanti e innovano la tradizione del grindcore inglese senza compromessi, con importanti contributi dal metal e dall’hardcore punk. In questo nuovo lavoro i nostri confermano la loro colata lavica sonora, un continuum di distorsioni e cattiveria, con un cantato sia in growl che in clear molto convincente, il tutto supportato da una visione musicale oltremodo ricca per quanto riguarda il genere.

Ad un ascolto distratto gli Human Cull potrebbero sembrare il solito gruppo grindcore mentre invece ci sono moltissime cose in più rispetto a tanti altri gruppi. Innanzitutto i tantissimi cambi di ritmo e velocità del gruppo che rende la loro musica molto valida, e quell’afflato metal che a partire dalla copertina permea l’opera e ne fa qualcosa di particolare e di davvero accattivante.

Come gli Herida Profunda questo gruppo è uno dei miglior in ambito grindcore e ascoltare il disco vi farà capire il perché, e anche il motivo per il quale si continuano a produrre e ad ascoltare dischi del genere.

GHOST:WHALE

Debutto molto molto interessante per questo gruppo di Bruxelles, che annovera due bassi, una batteria e tanti ritagli sonori che rendono il gruppo unico.

I membri del gruppo provengono da esperienze importanti in ensemble come il gruppo punk Frau Blücher and the drunken Horses, il gruppo sludge punk noise Missiles of October e il collettivo industrial [P.U.T.]. Tutti questi retroterra musicali sono presenti in questo debutto intitolato “ Echo:one” prodotto da varie realtà come P.O.G.O. Records, Bitube Records, Bonobo Stomp, Urgence Disk, Tenzemen Records e Forbidden Place Records. L’impasto sonoro del gruppo è un industrial ben costuito e strumentale, vicino a qualcosa del Godflesh e dei Jesu, un incedere continuo ed avvolgente, affascinante ed ipnotico, quasi distopico in certi momenti, con le linee dei due bassi e la batteria che vanno ad incontrarsi con dei campionamenti inseriti benissimo e che diventano loro stessi un altro strumento all’interno del gruppo.

Le tracce sono tutte quante di ampio respiro e sono molto ben composte, con trame sonore che si sviluppano in maniera completa e sono tutte da sentire.

Il debutto di questi belgi è molto incisivo ed è la colonna sonora adatta a questi tempi che stiamo vivendo, con il suo rumore e il suo essere industrial in maniera molto diversa dal solito, con uno spirito punk hardcore e tanto da dire.

Non si può citare un episodio migliore ma per rendere l’idea del gruppo i nove minuti ed oltre di “OnezeroOne “ sono forse i più esplicativi per spiegare come i Ghost:Whale creino uno spazio sonoro unico ed inedito, con tantissimi riferimenti e un a fortissima connotazione.

In name your price sul loro Bandcamp e su quello delle etichette complici.

Eremo

Una delle cose più belle della rete è quello di girovagare al suo interno e scoprire cose nuove e molto belle. Scrivendo del disco dei Ghost:Whale di cui sopra si può finire sul bandcamp dell’etichetta thailandese Tenzemen e ascoltare “ L’ego in un pagliaio “ dei milanesi Eremo e rimanere folgorati.

Math noise, screamo e tanto altro fusi in un suono che emoziona molto e ragale momenti di grande entusiasmo. Il gruppo milanese è qui alla sua seconda prova dopo il debutto omonimo del 2018.

Mille note che scivolano sanguinando e lasciando segni della sofferenza e dell’estasi di fronte al nulla, racconto di una salvezza disperata e da cercare a tutti i costi, testi in italiano molto belli e che proiettano il gruppo nel meglio del sottobosco italiano.

Le parole si fondono molto bene con la musica, in un tutt’uno che non può essere scisso, un crescendo in ogni traccia, un andare oltre il math, il noise e lo screamo, in un disco che è pressochè perfetto nel suo vivere di imperfezioni.

Si può forse parlare di musica cantautoriale altra ? Se si ascoltano gli Eremeo la risposta è un sì a tutti gli effetti. Ci si tuffa in questo disco, ci si ritrova in questo turbinio di dolore e ricerca, rumore e forbici che tagliano sogni, le nostre mani che sfuggono insieme ai pensieri e tanto, tantissimo altro reso in maniera sublime.

In name your price in giro per il globo, in Thailandia come nel bandcamp del gruppo.

 

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