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Recensione : NERVOUS SHAKES – WALK LIKE A LOVER

Gli ingredienti di tale pot-pourri hanno generato "Walk Like A Lover", secondo disco ufficiale dei Nervous Shakes, uscito grazie a una co-produzione tra le label francesi...

“Can you groove to Elvis and The Stooges? Wanda Jackson and The Ramones? Roy Orbison and The Dead Boys?”

 

Così è sintetizzata l’essenza dei Nervous Shakes, quartetto belga (Ivan “Retroff” Andreini: voce e armonica, James Neligan: chitarra e voce, Bruno Van G.: basso e Phil Felix alla batteria) portatore di un “messaggio di liberazione” in opposizione al conformismo del mainstream e a quest’epoca iperconsumistica dominata dagli avvoltoi capitalisti. Contro questi mali della società odierna, la band risponde riversando le proprie energie nella creazione di una formula musicale che fonde i migliori “suoni delinquenti” e ribelli degli ultimi Sessanta anni: rockabilly, garage psych, R&B, surf, blues, cowpunk, glam rock e new wave.

 

Gli ingredienti di tale pot-pourri hanno generato “Walk Like A Lover“, secondo disco ufficiale dei Nervous Shakes, uscito grazie a una co-produzione tra le label francesi Dangerhouse Skylab e Mono-Tone Records e la belga Rockerill Records, e  atteso da lungo tempo (la sua uscita era stata pianificata per il 2016, poi rinviata al 2019, quindi ancora posticipata, a causa della pandemia) dato che il primo album risale addirittura al 2004 (il debutto “Separate Beds? I don’t think so…“). Finalmente il full length ha visto la luce (per ora solo in formato digitale) a fine maggio di quest’anno.

 

Walk Like A Lover” non tradisce le aspettative, i ragazzacci di Bruxelles condensano, in dodici brani, tante cose buone del millennio passato. Andreini e il chitarrista Neligan sono i pilastri su cui si regge il sound del gruppo, rinnovando quella tradizione compositiva di amore-odio propria delle collaborazioni tra frontman e lead guitarist (memori di sodalizi come Jagger/Richards o Johansen/Johnny Thunders e Iggy Pop/Williamson). Mike Mariconda, alla produzione, enfatizza l’anima glam/punk delle canzoni, che puzzano amorevolmente di New York Dolls (l’opener “When Things Go Wild” e in “Do You Wanna” e “Kamikaze Baby“) Sex Pistols, MC5, Stones (“Hit The Deck Joseph“, la title track, “The Curse Of Lovers“) Richard Hell (“Stick With Me“, “Teenage Blues“) Johnny Thunders anfetaminizzato (“Are You Mine“) Buzzcocks/Undertones (“In The Summer“) Ramones che fanno a botte coi Saints (“Come Back Lorraine“) e Stooges corretto Dead Boys (“Don’t Cut Me Lose“).

 

Niente di nuovo sotto il sole, possiamo sentenziare. Ma, oggigiorno, chi è che inventa qualcosa di nuovo nel rock ‘n’ roll, un genere in cui è stato già detto, fatto, scritto, filmato e suonato tutto? E allora godiamoci e teniamoci stretto questo usato sicuro.

 

TRACKLIST

 

1. When Things Go Wild
2. Hit The Deck Joseph
3. Do Ya Wanna
4. Stick With Me
5. Walk Like A Lover
6. Are You Mine
7. Kamikaze Baby
8. In The Summer
9. The Curse Of Lovers
10. Come Back Lorraine
11. Don’t Cut Me Loose
12. Teenage Blues

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