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Recensione : Gabriele Barbarino\Raf Briganti – The Android Tape – \ Kaczynski Unexpected Quartet- Ferrazza\Salis Duo –The human tape- Kaczynski Edtions

Due nuove uscite in cassetta per un'etichetta che suona molto molto differente : Gabriele Barbarino\Raf Briganti – The Android Tape - e Kaczynski Unexcepted Quartet- Ferrazza\Salis Duo –The human tape- Kaczynski Edtions

Due nuove uscite in cassetta per un’etichetta che suona molto molto differente.

Gabriele Barbarino\Raf Briganti – The Android Tape –

Prima delle due nuove uscite in cassetta per Kaczynski Editions, una vecchia conoscenza per chi bazzica sulle nostre pagine.
Queste due nuove uscite vertono sui robot e sull’essere umano, e sulle caratteristiche di questi due poli. Addentriamoci ora nella prima uscita a firma della coppia Gabriele Barbarino e Raf Briganti, due musicisti e produttori che non rispondono al canone abituale per quanto riguarda la forma musicale e che stanno perfettamente all’interno di una realtà totalmente aperta in campo musicale come la Kaczynski.

Come si può ascoltare nella cassetta “The android tape” il duo esplora molto bene e in maniera eretica la materia musicale, facendone tanti coriandoli che si trasformano in bit e in sequenze di dati e di battiti elettronici, proprio come un robot, ma la bellezza di questo lavoro è la sua calda indeterminatezza, la voglia di spiegare cosa può fare un’elettronica altra ed inconciliabile con quella alla cui siamo adusi.

I toni sono bassi, non c’è frastuono, ma un lavorio continuo, un incessante rimanere accesi, un assenza di sonno e una mutazione totale delle pulsazioni, discostandosi un pò dalle produzioni maggiormente noise ed ambient dell’etichetta, ampliando ulteriormente il confine.

La produzione di Gabriele e Raf è molto particolare e di grande bellezza, ad esempio una traccia come “Fat man” a firma Raf Briganti dopo la mastodontica e bellissima traccia iniziale “Seek” di Gabriele Barbarino fa parte di una concezione differente ed imponente di elettronica, idea figlia di una ricerca densa e totale del suono, ma non del suono perfetto che non esiste, bensì del suono adatto, la vibrazione che risuona al posto giusto. Un lavoro che possiede una visione musicale molto originale ed unica, che è poi la cosa più importante.

 

“The human tape” completa per ora le “Tape sessions” della Kaczynski Editions.

In questo lavoro torna in maniera importante la componente rumoristica e decostruente della proposta della Kaczynski Editions.

Qui si parte e si torna dai rumori, come se un liquido amniotico che produce rumore e sollecita il mondo alla risposta ci dia stimoli e lascia che il tutto scorra dentro le sinapsi, all’interno di pieghe temporali differenti dalla nostra, là dove non c’è una direzione e nemmeno un obiettivo ma solo musica fatta in un’altra maniera il Kaczynski Unexpected Quartet (Macarena Montesinos, Lua Gandara, Nacho Munoz e Niet F-n) tiene fede al nome e ci porta in aree incontaminate dal peggior male dei tempi moderni: la determinatezza e la sorte progressiva.

Il quartetto sospende il tempo intorno a noi e crea una nuova stanza, una sospensione fatta di improvvisazione e differente regolazione delle scale che ci mostrano come ci sembra fatto il mondo esterno e anche noi stessi. Tutto muta placandosi e andando ad un ritmo differente, quasi come fosse rarefatto, un gas che passa da un’atmosfera ad un’altra, incessante e minimale. Gli strumenti vengono toccati, piuttosto che suonati e in lontananza si sentono suoni che stanno su di un piano differente.

Anche il duo Marco Ferrazza e Giacomo Salis riformula totalmente la realtà sonora portandola ad un piano più semplice e al contempo maggiormente ricco degli elementi essenziali della percezione uditiva. Un lavoro che richiede una mente ed un orecchio molto aperti e che stimola il nostro cervello a cercare e capire altre soluzioni sonore.

 

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