I Leland Did It sono un gruppo che è incapace di fare qualcosa di predeterminato e felicemente ordinato, “Hotel Moderno” è una bellissima testimonianza di caos musicale, di ricerca sonora e di voglia di fare rumore.
Nuovo disco per il gruppo pugliese che si intitola “Hotel moderno” ed esce a febbraio per il consorzio Dischi Uappissimi, formato da LAZZARETTO, Checco Curci e BOUVIER. Il gruppo pugliese ha da sempre fatto sua una miscela sonora molto creativa e feconda, fondendo assieme post punk soprattutto nel cantato, elettronica, alternative rock ed elettro rock. Sferzate potenti, distorsioni sia analogiche che digitali, bassi che vibrano, un cantato molto potente e tutto ciò per un grande risultato d’insieme.
I Leland Did It sono un gruppo che è incapace di fare qualcosa di predeterminato e felicemente ordinato, “Hotel Moderno” è una bellissima testimonianza di caos musicale, di ricerca sonora e di voglia di fare rumore. L’incedere del gruppo è sempre molto ben marcato, ma si sa quando si parte ma non si sa dove si arriva. Il suono è composto da suoni elettronici molto ben prodotti, che vanno ad amalgamarsi con chitarre molto post punk ed alternative, il tutto con ritmi lascivi ed improvvise aperture melodiche come nella bellissima “Submissive”, anche se ogni canzone è un capitolo a sé stante nell’album.
In questo lavoro si possono trovare sogni, incubi e tantissime altre cose, come un senso di straniamento quasi magico che porta a fluttuare a mezz’aria tutta la loro musica, persi in un luogo come quello della copertina che è al contempo reale e molto onirica. Molto accurata è la produzione di Amery Cambuzat degli Ulan Bator, uno che di rumore e di futuro se ne intende molto. Un lavoro felicemente oscuro e sensuale, un disco molto avanti e figlio di tanta scena alternativa che ancora vive nella cenere.