Nuovo ep per il cantautore Kublai al secolo Teo Manzo, dopo il disco d’esordio del 2020. “Sogno vero” è composto da quattro tracce scritte insieme a Mamo, ex batterista degli io?Drama, e prodotto molto bene da Vito Gatto. Lo stile di Kublai è molto particolare, fonde cantautorato, pop ed elettronica minimale e splendidamente malinconica.
I testi sono eterei, sognanti e giocano con la lingua italiana in un modo che si pensava essere andato perduto. Dolcezza ma anche una certa crudezza, sogno che si può velocemente trasformare in incubo, un senso di smarrimento ormai diventato sicurezza nelle nostre vite, un guardare alla vita intorno con disincanto e con la consapevolezza di essere in una dimensione difficile da interpretare e da capire.
Kublai canta e racconta, ogni suono corrisponde ad un pixel di una immagine che vuole crearsi nella nostra mente, tutto molto liquido e confortante, anche nel momento di difficoltà si sente calore e partecipazione.
L’ep è un andamento calmo, non si vuole sconvolgere ma piuttosto accogliere all’interno di quella visione stramba che è diventata la nostra realtà, una luce sfocata come quelle che si vedono nel primo buio delle serate autunnali. Teo è un cantautore e musicista molto capace e assai fecondo nel creare un binomio indissolubile fra la musica e la parola, attraverso un pop malinconico e molto minimale che fa rendere ancora meglio il tutto.
Nel panorama italiano del sottobosco musicale si sgomita molto ma Kubali possiede quella tranquillità nei propri mezzi che gli permette di osservare la lotta dall’alto, forte di un ep davvero solido pur essendo molto etereo.
Atmosfere molto delicate e costruite in maniera non comune per un disco che stupisce chi lo sente per la prima volta e fa subito avvertire qualcosa di molto differente dal resto.