Gli Hypnodrone Ensemble sono un collettivo di musicisti con base a Berlino e suonano una musica che pare appartenere ad un’altra dimensione diversa dalla nostra. “The signal” è il loro ultimo lavoro ed è uscito nei primi mesi di quest’anno, e porta ulteriormente avanti il loro discorso musicale, che è totalmente libero da ogni etichettatura musicale. Il ritmo musicale viene disossato e sezionato, ciò che comincia in un maniera, continua in modo differente con loop e droni che riecheggiano sotto o sopra rispetto ad altri elementi dei pezzi.
Le tracce sono due e durano entrambe mezz’ora, per un qualcosa che è radicalmente diverso dalla concezione classica della forma canzone, anzi qui le forme sono tantissime e tutte diverse. In “The signal” si sente molto forte l’influenza benefica del jazz libero, quella forma musicale che non ha regole ma che fluisce.
Proprio il flusso sonoro è il grande protagonista di questo lavoro, una radiazione di fondo che arriva dal profondo dell’universo della musica. L’ascoltatore qui diventa parte integrante del tutto e non rimane come al solito dipinto sullo sfondo, anche perché il tutto è radicalmente differente rispetto alla musica comune. L’ascolto del disco è come avanzare in territori sconosciuti ma mai ostili, dove la nostra mente fluttua grazie a costruzioni musicali che assumono forme geometriche come le nuvole in cielo nei giorni ventosi e chiari. Gli elementi musicali presenti in questa ora di pura libertà musicale sono molti, il flusso è incessante e non si ferma mai, possente, duro e dolce in contemporanea.
L’Hypnodrone Ensemble è una felice associazione a delinquere nel campo dell’astrazione fisica musicale che può sembrare un’ossimoro ma qui c’è massima libertà musicale e non solo. Il focus del gruppo e del disco è la ricerca del e sul ritmo, sulle sue possibilità e tanto altro.
“The signal” è una dimostrazione di come la musica sia anche altro rispetto alle solite forme, e che in giro ci sono esploratori sonici che come questo gruppo fanno cose ottime, per chi ha voglia di andare oltre e di non fermarsi alle cose già confezionate, e dischi come questo sono un introduzione a qualcosa di diverso e bellissimo.